Una realtà diversa all’aria aperta, basta un telefonino

Francois Dourlen è un fotografo. Come molti ha iniziato a maneggiare lo smartphone allontanandosi dagli schemi, ne è uscito un percorso originale che ognuno di noi può divertirsi a imboccare scatenando la fantasia. Un treno giocattolo arriva in stazione, l’occhio del Signore degli anelli brilla su un vecchio faro, una nave fantasma attracca in porto, Di Caprio e la Winslet portano il Titanic sulla vostra spiaggia preferita. 

Ispiratevi con una  parte della collezione intanto, poi provateci anche voi, perfino la metropolitana potrebbe aprire porti inimmaginabili.

Trono di spade o Signore degli anelli? Solo un faro, vero

Non è la scenografia di una saga fantasy, ma il il faro di Fastnet, lembo estremo dell’Irlanda sudoccidentale. La realtà a volte super davvero la fantasia. La costa su questo tratto di mare riserva altre sorprese come un monastero del V secolo sulla cima di un’isola vicina e scogliere pullulanti di uccelli marini. Un filmato ne mostra un tratto fino alla surreale costruzione del faro di Fastnet, alta 50 metri e in funzione dal 1904.

Eretto sopra un banco di rocce basse, una lega all’incirca dalla riva, contro le quali rompevansi le acque per quanto lungo era l’anno, stava solitario un faro. Aderivano alla base enormi viluppi di alghe, e gli uccelli della tempesta – partoriti forse dal vento come l’alga del mare – vi svolazzavano intorno alzandosi e abbassandosi come le onde che sfioravano con l’ala.
Ma anche qui, due guardiani aveano acceso un loro fuoco, e questo traverso alla feritoia del muro massiccio mandava un raggio lucente sulle tenebre del mare. Stringendosi le mani callose di sopra alla rozza tavola e al loro boccale di ponce, si davano l’un l’altro il buon Natale; e il più vecchio dei due, dalla faccia accarnata e cicatrizzata dalle intemperie come una di quelle teste scolpite che sporgono dalla prua di una vecchia nave, intuonò una selvaggia canzone che poteva parere una raffica. (Canto di Natale, Charles Dickens)