Esploratori spaziali, space wanderers

L’uomo ha sempre guardato oltre, a quando gli esploratori spaziali? Per quanto abbia cercato nelle ultime 400 generazioni di stabilirsi in villaggi e strutturarsi in comunità, non ha mai smesso di volgere le proprie prue verso l’ignoto. Qualsiasi strumento usasse. Hillary sull’Everest, Armstrong sulla Luna, Cameron in fondo alla Fossa delle Marianne sono solo tra gli esploratori più recenti.

Abbiamo iniziato a guardare oltre la Luna, nel sistema solare e ancora più in là, mandando delle macchine automatiche. Non sappiamo quando saremo in grado di riprendere la corsa verso l’ignoto con missioni pilotate da uomini. Sicuramente non potremo fare a meno dei computer che ormai accompagnano il nostro quotidiano. È anche grazie a loro che possiamo intanto accontentarci di vivere l’esplorazione con la fantasia. Lo fa un curioso cortometraggio dal titolo Wanderers, vagabondi, ma che potremmo anche sottotitolare “Cartoline dal sistema solare”. Vorrei condividere con voi le sensazioni che provoca.

Suggestive le immagini, che potrebbero essere anticipazioni di un futuro non lontanissimo in cui l’uomo lascia la Terra per muoversi nello spazio vicinissimo. Suggestiva la voce, che arriva invece dal passato e mette i brividi. Sono infatti brani tratti da registrazioni dell’astronomo e scrittore Carl Sagan, scomparso nel ’96. Sagan fu uno dei fondatori del Progetto Seti per la ricerca delle intelligenze extraterrestri.

Proprio qui vorrei condividere una visione. Come è la Terra vista da lassù, molto lassù, immaginiamo da un ET che arriva da un’altra galassia? Molto probabilmente un paradiso. Più sguazzo nella fantascienza che tanto mi piace e più mi affeziono al mio pianeta natale (un giorno si dirà così, lo so). Nell’ammirazione di fantapaesaggi incantevoli in cui mi piace perdermi, tengo presente che si tratta si ambienti pur sempre freddi e desolati. Allora mi beo al calore del sole e al respiro dell’aria frizzante, con la certezza che da lassù la Terra sia quel gioiellino che l’universo ci invidia.

Magari da qualche parte un ET sta perfino girando un documentario su di noi.