Al Pisa Book Festival si parla (anche) di mare

In questi giorni in Toscana tira aria scozzese, con il Pisa Book Festival che ospita la nazione più settentrionale del Regno Unito e i suoi autori sospesi tra i Glenn e le Highlands. Parlando di Scozia, si parla anche di mare e di ecologia. La giovane autrice Kirsty Logan è un caso letterario che ha ambientato il suo fantasy The Gracekeepers su un dualismo acqua – terra, con una parte del racconto sviluppato sotto il livello del mare e risvolti sui personaggi che non risparmiano aspetti problematici della società. Una spiaggia è il raccordo tra i due mondi.

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A volte la gente legge il mio libro concentrandosi sul gender, altre volte sulla razza, poi sul denaro e l’arricchimento di pochi a discapito di molti, un tema molto sentito in UK in questo momento. Capita anche che ci si concentri sul cambiamento di clima, un altro argomento che tocco. Accolgo tutte queste interpretazioni. Amo l’ambiente scozzese, abito a Glasgow e guidando un’ora mi immergo nella natura e nell’ambiente marino. Apprezzo il mare e la Scozia, che è molto legata alle onde ed è davvero fonte di ispirazione. Il mare non deve necessariamente essere tuo amico, “è” e basta, e quando fa anche cose terribili, devi accettarle.

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