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Wim Wenders a Villa Panza col Fai

Domenica prossima sarà la giornata delle Ville aperte del Fai, un’occasione per scoprire e riscoprire. Un esempio, ma è solo uno dei 780 possibili, è quello di Villa Panza, in provincia di Varese. Alla collezione di arte contemporanea permanente si aggiungono le immagini di Wim Wenders, con i commenti originali del regista.

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Non ci sono molte persone nelle mie fotografie. Di solito aspetto finché se ne sono andate. Non perché mi disinteressi della nostra specie, al contrario! È solo che trovo più stimolante vedere le tracce lasciate dalle persone e lasciare che siano i luoghi a parlare. Sono convinto che strade e case e paesaggi sappiano parlare di noi in maniera molto eloquente. Ci hanno osservato con pazienza. Ci guardano per tutto il tempo… Il West americano è un posto in cui tutto va in pezzi. La gente qui aveva grandi speranze, ma la natura è stata più forte di quanto si aspettasse. La natura non voleva essere conquistata. Ha resistito caparbiamente a qualsiasi tentativo di civilizzazione.

Wim Wenders, 2015

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I commenti originali del fotografo alle foto sopra. A sinistra: non so da quanto tempo nessuno si siede su una di quelle sedie. Le persone non sembravano mancargli un granché. Erano immerse in una profonda conversazione tra di loro. A destra: mi ci sono volute ore per trovare qualcuno che potesse entrare nella hall del vecchio hotel “da Stout” sulla Main Street di Gila Bend. Era chiuso da anni ormai. Questo dipinto sopra la macchina della coca-cola mi perseguita dall’ora. È una versione da sogno dell’inizio perfetto di una road movie.

La gallery ufficiale di Villa Panza è sul sito.

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Vicopisano invita a fotografare i centri più antichi d’Italia: Il secolo buio s’illumina sui social

Questo articolo è pubblicato anche su “Il Corriere della Sera

Alzi la spada chi non è mai caduto nella tentazione di frequentare una delle feste medievali che arricchiscono il folclore del Bel Paese. Coi loro stendardi a colorare il cielo e le lanterne a rischiarare muri e pietre, molti paesi italiani azionano una macchina del tempo per tornare all’epoca di giocolieri, indovini, dame e messeri. E tanto meglio se tra un’attrazione e l’altra c’è spazio per le bancarelle e sosta nelle taverne. Sembra che quasi non ci sia posto per il contemporaneo in questi eventi, segnaletica coperta, antenne occultate, automobili bandite. Si può perfino fare a meno del telefonino per una sera. Finché qualcuno non ha avuto un lampo di genio. Se le fiere di paese erano nel Medioevo l’evento più social che si potesse immaginare, nell’era dell’Internet tascabile perché non promuovere un trofeo tra i social contemporanei e chiedere agli igers (i fan del social fotografico Instagram) di misurarsi sul tema dei borghi e dei castelli?

L’idea l’hanno avuta a Vicopisano, provincia di Pisa, 8.500 abitanti radunati ai piedi della magnifica rocca progettata dal Brunelleschi. Il sindaco Juri Taglioli, classe 1969, ha coinvolto gli igers pisani Giovanni Borsari e Nicola Carmignani per diffondere la sfida fotografica. «L’idea del challenge non è del tutto nuova — dichiara Carmignani —, su Instagram le community aiutano a promuovere eventi, grazie alle sfide fotografiche su un tema specifico. Data la Festa Medievale e il borgo di Vicopisano, è stato scelto come tema l’unione delle due cose». «Con gli igers pisani, toscani e italiani — aggiunge Borsari — facciamo molte attività di questo genere ma sono anche organizzati dei veri e propri instameet dove un gruppo di persone appassionate di mobile photography si radunano per passare una giornata insieme per visitare un luogo, un edificio o scoprire qualcosa di curioso, non accessibile diversamente». «In generale troviamo un buon riscontro in questo genere di attività attraverso la condivisione delle fotografie in rete — continua Carmignani —. Dietro le community locali ci sono quasi sempre professionisti che si occupano di comunicazione online o web marketing».

Ne è nato così il challenge #Vicopisanomedievale: per una settimana gli iscritti al social hanno potuto celebrare la medievalità tricolore postando immagini sul tema «borghi e castelli» di tutta la penisola. Per la cronaca, ha vinto uno scatto di San Severino Marche. Quello che più sorprende, però, rimane l’abbinamento tra il medioevo genuino e una delle app di maggior successo. Non è un ossimoro? «Vicopisano era la porta di accesso alla Repubblica pisana — dichiara il sindaco Taglioli, alla Festa Medievale rigorosamente in abito a tema — e fin dall’epoca dei castelli era definita un gioiello. Ci siamo chiesti come potevamo diffondere il più possibile questa bellezza così piena e intatta e la risposta è venuta dai Social. Il gruppo Instagramers di Pisa è molto attivo nella valorizzazione del nostro territorio, abbiamo affidato a loro l’organizzazione di un contest fotografico nazionale che valorizzasse le meraviglie dell’età di mezzo del nostro borgo e dei tanti altri italiani che condividono il nostro stesso glorioso passato». Nel dedalo di viuzze all’ombra della rocca si respirava davvero aria d’altri tempi. Forse stonavano certe bancarelle col registratore di cassa ma hanno impressionato l’affluenza del pubblico, buona parte in costume, e la partecipazione attivissima degli stessi abitanti, genuini animatori riuniti nell’Associazione Festa Medievale. Così, oltre diecimila visitatori hanno decretato il successo della manifestazione e smontato l’ossimoro con passione.

Passione che non ha mancato di coinvolgere i sapori, con la cena medievale all’ingresso della rocca. Saranno anche stati i secoli bui, ma su Instagram e alla festa, il medioevo 2.0 è stato un tripudio di colori e sapori. Al contest sono pervenuti circa duecento scatti raffiguranti borghi del Centro e del Nord, poi gli igers hanno più che raddoppiato i post concentrandosi su Vicopisano. Che questa sia anche una via per rilanciare il turismo? Nessuna pretesa di fare miracoli, ma se pensiamo che in certe aree italiane i borghi languono o vivono l’abbandono, forse iniziative come questa potrebbero essere un aiuto per stimolare la curiosità e rilanciare il territorio. Ben vengano, dunque, le attenzioni che riescono a fermare il degrado. Dopotutto ci hanno sempre insegnato che una bella immagine richiama più di mille parole, così il social socialmente utile potrebbe non essere solo un gioco di parole. #VicopisanoMedievale per credere.

Questo articolo è pubblicato anche su “Il Corriere della Sera

Festa Medievale Vicopisano

La tecnoscimmia e lady Marion

Fatemi trascorrere del tempo tra boschi e borghi e vedrete un uomo felice. L’Italia mi aiuta in questo, non devo neanche cercare troppo. In qualsiasi punto mi trovi, basta poca strada ed ecco una torre, un campanile, muri in pietra spuntare ad abbracciare vecchie case.

Poi sono arrivati i telefoni. Quindi gli smartphone. Ed ecco le app. Quelle fotografiche in particolare mi creano dipendenza, al punto che il mio compagno mi definisce una tecnoscimmia per l’ingordigia di quadretti di Italia formato Instagram. Sono al punto che anche quando giro con la reflex scatto pure con il telefono, manco fosse una scialuppa della macchina fotografica seria, mentre quando sono in giro solo col fatidico arnese, beh non mi tiro indietro e vado a raffica.

Una settimana fa incappo in un concorso su Instagram. Vicopisano sta per ritrasformarsi in quello che era, l’avamposto medievale disegnato dal Brunelleschi nella bassa Valdarno. Lo fa con una festa e per la festa bandisce un concorso per gli instagrammers sul tema “borghi e castelli”. Pertecipiamo in parecchi prevalentemente del centro-nord. Con mia sorpresa, non vince una foto toscana ma marchigiana, San Severino per la precisione. Chapeau all’imparzialità della giuria.

La notizia non sta (solo) nel fatto che un concorso toscano premia una foto marchigiana, ma nella realtà che la più contemporanea delle diavolerie tascabili si è sposata benissimo con la promozione del medioevo genuino. Il comune ora invita tutti a calarsi nelle atmosfere medievali armati di cellulare per postare più immagini e questa volta della Vicopisano che torna con le sue taverne, i suoi giocolieri e il suo mercato. E’ un ossimoro? Forse, io lo chiamo dare una nuova linfa a un turismo che trova nuovi spunti per appassionare. Tecnoscimmie comprese. Arrivederci a #Vicopisanomedievale

Questo articolo è pubblicato anche sull’Huffington Post.

Là fuori ci sono selfie orribili

Animali di ogni genere sono i protagonisti di selfie bestiali, l’idea è di una grande agenzia creativa brasiliana per celebrare la collaborazione con National Geographic. Il risultato: simpatico, anche se forzato. Non vorrei che tornasse la  moda dell’animale selvaggio in casa: la fauna abituata all’aria aperta è meglio che stia dove è nata. 


Il 2013 tutto da godere

E’ tutto da godere il repertorio 2013 di National Geographic. Concentrata in una multivisione, trovate qui una selezione degli argomenti più coinvolgenti dell’ultima annata, un occhio sul pianeta come nessuna altra realtà educativa ha saputo fare. Ricordate di spaziare con tutte le frecce sullo schermo per attivare anche i filmati. Cliccando sul nome in alto a destra, attiverete gli approfondimenti di testo. Buona visione.

Colora l’autunno con la fotografia

Sembra una stagione straordinaria per gli amanti della fotografia. Tra Roma e Milano, passando per Firenze, gli appassionati di foto, natura e viaggi hanno tre tappe da non mancare. A Roma si celebrano i 125 anni di National Geographic. Per introdurre la mostra, in un bell’allestimento nel Palazzo delle Esposizioni, il curatore Guglielmo Pepe cita lo scrittore, fotografo, etnologo Fosco Maraini.

“Poter gettare ponti che scavalchino millenni, continenti, civiltà, raggiungere esseri umani che lingue, scritture, leggi, costumi, fedi diverse parrebbero dividere inesorabilmente da noi, e scoprire invece che ci sono similissimi – quasi dei fratelli – ecco un insigne piacere.”

L’insigne piacere è mantenuto anche a Milano. Direttamente dal Museo di Storia Naturale di Londra e col patrocinio della sezione documentaria della Bbc, al Museo Minguzzi c’è la selezione del Wildlife Photographer of the Year. Il premio è assegnato ogni anno dal 1967.

I migliori scatti da 98 paesi del mondo si succedono in una collezione di colori che dissetano e ti mettono addosso, non ne avessi abbastanza, la voglia di fare di tutto per difendere la biodiversità del nostro pianeta.

Rigorosamente in bianco e nero, invece, a Firenze è protagonista l’uomo con la mostra di Izis Bidermanas alla fondazione Alinari.

Sindrome da rientro: come non ricominciare a pezzi

Le vacanze sono ormai un ricordo per la maggior parte di noi. Se partiamo dalla certezza che il periodo di stacco è stato un toccasana, gli esperti suggeriscono di non sottovalutare gli effetti del rientro.

La ripresa dei ritmi lavorativi dopo il riposo può avere effetti negativi sul fisico e sulla psiche, la psicologia d’oltreoceano l’ha definita post Post-vacation Blues e da noi è conosciuta come Stress da rientro.
Gli psicologi ci confortano sostenendo che è normale subire un certo sovraccarico. È la natura stessa del nostro corpo a reagire con sintomi più o meno evidenti come mal di testa, nervosismo, sonno disturbato, malinconia, effetti conseguenti alla variazione repentina dei ritmi e dell’ambiente.

Qualche rimedio può essere d’aiuto a ridurre lo stress. Qualche esempio: >Concentrarsi nella fase iniziale della ripresa alle attività più gratificanti. >Ricominciare gradualmente.
>Darsi delle priorità e se possibile individuare per ogni argomento la strategia per affrontarlo.
>Evidenziare gli aspetti positivi dell’attività.
>Cercare, per quanto possibile, di permettere al fisico di sfogarsi con esercizi anche semplici come la camminata.
>Mantenere un’alimentazione sana ed equilibrata.
>In fase di pianificazione delle ferie privilegiare il frazionamento in più momenti durante l’anno, immaginando magari, al posto di un solo stacco estivo, weekend lunghi fuori stagione con beneficio per la rottura della routine oltre che per il portafoglio.
>buttarla sul ridere, come in questo blog dal già provocante titolo “memorie di una vagina“.

Aggiungo un rimedio molto personale che non ho trovato consultando siti specifici ma che, vi garantisco, funziona: frequentare gente positiva e pianificare attività coinvolgenti come corsi di scrittura, pittura, fotografia e altre attività che assecondino le passioni.

Non c’è niente come tenere alta la creatività e il buon umore per contagiarsi di allegria e continuare a vedere il bicchiere del rientro mezzo pieno dopo che l’altra metà ce la siamo scolati in vacanza.

Questo articolo è pubblicato anche sull’HuffingtonPost.

Una realtà diversa all’aria aperta, basta un telefonino

Francois Dourlen è un fotografo. Come molti ha iniziato a maneggiare lo smartphone allontanandosi dagli schemi, ne è uscito un percorso originale che ognuno di noi può divertirsi a imboccare scatenando la fantasia. Un treno giocattolo arriva in stazione, l’occhio del Signore degli anelli brilla su un vecchio faro, una nave fantasma attracca in porto, Di Caprio e la Winslet portano il Titanic sulla vostra spiaggia preferita. 

Ispiratevi con una  parte della collezione intanto, poi provateci anche voi, perfino la metropolitana potrebbe aprire porti inimmaginabili.