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Qualcosa sul doodle di oggi

Oggi è la Giornata della Terra. Non tanto una ricorrenza da festa e fuochi d’artificio, piuttosto il momento di qualche riflessione e promessa per il futuro. Con il doodle di oggi, una magnifica Jane Goodall racconta in 145 secondi la sua vita e il suo rapporto con tutto quello che ci circonda.

Non credo ci sia una sola virgola da aggiungere a colei che ha fatto dello studio degli animali la sua vita. Mi permetto solo uno spunto: immaginatevi seduti all’interno della ISS (la stazione spaziale che orbita sulle nostre teste) e guardiamo giù grazie a questa diretta NASA. Quella meravigliosa sfera azzurra che vedete lì sotto è il nostro passato, il nostro presente e il nostro futuro. Per inciso, è anche l’unica bolla d’aria respirabile, acqua potabile e fonte di cibo che conosciamo in tutto l’universo. Fareste mai qualcosa per danneggiarla? Se avete letto fino a qui, probabilmente no. Ma qualcuno potrebbe non essere della nostra stessa opinione, ecco perché servono la Giornata della Terra, qualcuno che la ricordi e qualcuno che la faccia rispettare.

Non so in quanti, consultando oggi Google, si siano domandati il perché della faccia di una signora con le rughe tra alberi e radici. Nell’era dei belli ad ogni costo e dell’apparire fighi per qual che si ha, penso che ogni ruga, ogni foglia, ogni radice, valga la pena di una battaglia. Una presa di impegno per la Terra e per chi continua a non considerarla un bene comune ma una specie di discarica.  Ancora una volta è questa Terra che ci chiede da che parte stare. E noi a decidere. Lo decidiamo ogni volta che usiamo la bici o un mezzo pubblico al posto dell’auto, ogni volta che differenziamo il vetro dalla carta e dalla plastica, ogni volta che scegliamo un bidone per buttare anche un piccolo rifiuto. Anche ogni volta che raccogliamo un rifiuto magari buttato da qualcun altro che la prossima volta – si spera – non lo farà più perché ci ha visto raccoglierlo al posto suo.

Camera con vista (e musica) dallo spazio

ISS è l’acronimo di International Space Station, la stazione spaziale internazionale orbitante sopra le nostre teste a un’altezza media di 350 km. Un vero villaggio che garantisce la sopravvivenza umana nello spazio, nonché il terzo oggetto spaziale meglio riconoscibile ad occhio nudo dopo il sole e la luna.

Probabilmente è anche uno dei migliori punti di osservazione sulla nostra Terra, come dimostrano i filmati che  trasmettono con suggestione l’idea di trovarci su un pianeta paragonabile a una navicella di paradiso che galleggia in uno spazio vuoto e inospitale.

Se fino ad oggi eravamo incantati dalle immagini esterne, da qualche giorno impazza in rete anche il miniconcerto che Chris Hadfield, il comandante della ISS, ha registrato in uno dei moduli e nella cupola panoramica della ISS. Il brano è Space Oddity di David Bowie. “E’ un grande privilegio”, commenta il nostro Major Tom, che a 52 anni è alla sua terza missione spaziale.
Una curiosità: i moduli che compongono la stazione spaziale e la cupola finestrata dove si esibisce il cantante spaziale sono prodotti a Torino da Alenia.