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La ecolezione italiana, battute Norvegia e Cina

Cosa non si farebbe per i minerali? Di fronte a metalli preziosi o petrolio, non c’è patrimonio naturale o culturale che tenga. Nella civilissima Norvegia la macchina dell’economia è assetata di petrolio e corre a piena velocità verso le Lofoten, perle del Mare del Nord famose per le aurore boreali che illuminano un paesaggio fantasmagorico.

Lo spettacolare fenomeno atmosferico che si vive nell’inverno artico può anche essere vissuto a bordo del celebre postale dei fiordi, conosciuto da ogni estimatore del grande nord e che dovrebbe essere provato almeno una volta nella vita. In futuro la nave passerà sfiorando le piattaforme petrolifere? E’ molto probabile che la risposta sia “no” e che si troverà una forma meno devastante di estrazione. Non dimentichiamo che i norvegesi sono infatti gente che non allarga nemmeno le strade per non invadere gli spazi naturali oltre le reali necessità.

Diversa è la realtà in altri continenti, dove lo sfruttamento rischierà purtroppo la degenerazione in ecodramma. Il colosso commerciale cinese si occuperà delle costruzione di un aeroporto intercontinentale per i propri cargo commerciali in Zimbabwe, a ridosso del patrimonio UNESCO delle cascate Vittoria.

Qual’è la necessità di un simile sforzo? Ai cinesi è presa di colpo la voglia di cascate? Nulla di tutto questo. La Cina è affamata di minerali e l’area non è distante dai grandi giacimenti concessi all’impero economico.

In lande più lontane e purtroppo già avvezze ad atti scellerati, quel che rimane dei monasteri buddisti della città fantasma di Aynak, già compromessa dai talebani, è ora minacciato da un’altra concessione governativa ottenuta sempre dai cinesi per lo sfruttamento minerario dell’area, ricca di rame.

Il rame e l’oro, elementi fondamentali per la componentistica che sempre più regola la nostra vita, sono invece il fiore all’occhiello per l’italiano Andrea Squarcialupi (http://www.chimet.com/it) che li recupera smontando rifiuti informatici. Per una volta è la nostra ecoimprenditoria a vincere. Saranno anche piccoli numeri rispetto alle esigenze, ma è la dimostrazione che, volendo, si può fare. Intanto: Italia 1 – Norvergia e Cina 0!