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Sindrome da rientro: come non ricominciare a pezzi

Le vacanze sono ormai un ricordo per la maggior parte di noi. Se partiamo dalla certezza che il periodo di stacco è stato un toccasana, gli esperti suggeriscono di non sottovalutare gli effetti del rientro.

La ripresa dei ritmi lavorativi dopo il riposo può avere effetti negativi sul fisico e sulla psiche, la psicologia d’oltreoceano l’ha definita post Post-vacation Blues e da noi è conosciuta come Stress da rientro.
Gli psicologi ci confortano sostenendo che è normale subire un certo sovraccarico. È la natura stessa del nostro corpo a reagire con sintomi più o meno evidenti come mal di testa, nervosismo, sonno disturbato, malinconia, effetti conseguenti alla variazione repentina dei ritmi e dell’ambiente.

Qualche rimedio può essere d’aiuto a ridurre lo stress. Qualche esempio: >Concentrarsi nella fase iniziale della ripresa alle attività più gratificanti. >Ricominciare gradualmente.
>Darsi delle priorità e se possibile individuare per ogni argomento la strategia per affrontarlo.
>Evidenziare gli aspetti positivi dell’attività.
>Cercare, per quanto possibile, di permettere al fisico di sfogarsi con esercizi anche semplici come la camminata.
>Mantenere un’alimentazione sana ed equilibrata.
>In fase di pianificazione delle ferie privilegiare il frazionamento in più momenti durante l’anno, immaginando magari, al posto di un solo stacco estivo, weekend lunghi fuori stagione con beneficio per la rottura della routine oltre che per il portafoglio.
>buttarla sul ridere, come in questo blog dal già provocante titolo “memorie di una vagina“.

Aggiungo un rimedio molto personale che non ho trovato consultando siti specifici ma che, vi garantisco, funziona: frequentare gente positiva e pianificare attività coinvolgenti come corsi di scrittura, pittura, fotografia e altre attività che assecondino le passioni.

Non c’è niente come tenere alta la creatività e il buon umore per contagiarsi di allegria e continuare a vedere il bicchiere del rientro mezzo pieno dopo che l’altra metà ce la siamo scolati in vacanza.

Questo articolo è pubblicato anche sull’HuffingtonPost.