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L’uomo polifonico in Piazza dei Miracoli

Pisa, Piazza dei Miracoli. Torre, cattedrale, battistero e cimitero. Tutte le architetture concorrono ad essere una allegoria della vita: il battistero è la nascita, la cattedrale la vita con la vicina torre per invitare ad innalzarla, il camposanto la meta finale, lungo tutta la piazza come a ricordare che da un momento all’altro, potrebbe succedere che si deva lasciare tutto quel che è terreno.


Il panorama incanta, la storia affascina, i turisti incuriosiscono, ma l’invito è a leggere con altri occhi. C’è qualcosa di poco visibile. Tipo: il disegno del battistero contiene una grande stella che produce un’acustica perfetta, permettendo a un uomo solo di creare un effetto di coro polifonico.

Prova di acustica: un uomo “polifonico”

Poi c’è una delle porte della cattedrale, così irriverente per il luogo da ridicolizzare un intero gay pride. Il contatto delle dita dei visitatori pare aver ricalcato qualcosa che, forse, lo scultore aveva solo accennato.


Non di meno, nel camposanto, lo straordinario ciclo di affeschi di Buonamico Buffalmacco, propone un diavolo che proprio non riesce proprio ad essere spaventoso, rivelando anzi una curiosa somiglianza con Topolino. Però Walt Disney sarebbe nato solo sette secoli dopo.

Poi ci sono gli altri spunti. Sono quelli variano di ora in ora ed è un divertimento cercarli sapendo che nessuna guida sarà mai in grado di catalogarli.








Contro i terremoti e le discariche, pensa al bosco

Il legno è un ottimo materiale da costruzione per le sue caratteristiche strutturali e di rigenerazione.
Ricerche e modelli dimostrano che nessuna altra componente edile riesce ad  essere versatile come la materia prima dei boschi.
Due esempi su tutti. Per quanto riguarda l’altezza, in Carinzia hanno dimostrato che una struttura in legno come la Pyramidenkogel può essere realizzata agilmente elevandosi fino a oltre 70 metri. La foto panoramica non rende giustizia alla struttura che sembra piantata azzerando la superficie boschiva di una collina.

Vedendola in altri termini, però, la costruzione riesce a dimostrare che non solo il legno si può utilizzare su ampie stature, ma perfino in posizioni molto esposte agli agenti atmosferici come appunto la cima di un rilievo. La torre, a picco su uno degli scorci della suggestiva regione austriaca al confine con l’Italia, è aperta al pubblico e propone anche lo scivolo più lungo d’Europa che permette ai più temerari di scendere fino al suolo senza l’ausilio di mezzi meccanici o di scale.

Sulla solidità della struttura, invece, convincono un paio di filmati dell’università di Trento. Le simulazioni riescono a ricreare terremoti non solo su piccole case ma anche su palazzi di sette piani realizzati in legno.

Sul limitato impatto in termini di rifiuti, poi il legno la fa da padrone, riciclabile, rigenerabile e in ultima analisi perfino combustibile.
Che sia la volta buona su qualche riflessione in merito all’uso e all’abuso di cemento?