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Reinhold Messner e Zaha Hadid, due visionari sulle Alpi

Nonostante i 70 anni suonati, Reinhold Messner continua ad avere qualcosa da raccontare in tema di alpinismo. Il primo uomo ad avere salito i 14 ottomila della Terra ha inaugurato un nuovo museo sulla cima di Plan de Corones, in Val Pusteria. È la sesta delle sue raccolte sparse nelle Alpi centrali, la prima che trova spazio nei volumi progettati da una archistar, Zaha Hadid. Continua la lettura di Reinhold Messner e Zaha Hadid, due visionari sulle Alpi

Un regalo di Natale a…. ? Qualche idea last minute non solo per gli orsi

Regalo di Natale. La sindrome del dono (tanto più se ritardatario) che contagia tutti mi riempie la casella con frasi tipo “tu che scrivi e viaggi spesso, cosa regaleresti a uno con le tue passioni?”. Come dire “ne conosco uno orso come te, cosa gli butteresti sotto l’albero oltre al miele?”. In questi casi non mi faccio problemi e racconto più o meno cosa mi piacerebbe o cosa si trova nella mia borsa quando partiamo per girare un documentario.
Innanzitutto la borsa, bella comoda e spaziosa per farci stare tutto senza diventare un container manovrabile solo da portuali. Ne uso di quelle fatte per essere maltrattate. In proporzione al volume sono economiche e pratiche per farci stare perfino oggetti imprevisti che potresti trovare in giro. Non uso trolley perché nella neve o sulla terra bagnata diventano attrezzi agricoli, meglio anzi accertarsi che sulla borsa ci siano gli spallacci come gli zaini. Anche se dentro ci si butta di tutto, è meglio farsi una lista.

Un pratico borsone da viaggio (www.thenorthface.com)

 

Ecco perché tra il materiale sempre utile deve esserci un taccuino, magari assieme al libro del momento, regalo intramontabile. Ci sono taccuini famosi, ma a me piace la versione italianissima che si chiama Moskardin.

I quaderni e le agende Moskardin (www.moskardin.it:)

 

 

 

 

 

L’unica cosa che non posso davvero dimenticare sono gli occhiali, per me da vista, ma a qualcuno piacerebbe riceverne da sole. Mi piacciono molto quelli in legno, non sono economicissimi ma durano una vita e sono decisamente ecosostenibili con tutto il fascino del materiale naturale.

Occhiali in legno italian (www.dolpi.it:home:)
Tra gli oggetti indispensabili annovero anche il coltellino multilama. Al liceo avevo il classico Victorinox da tasca e ci facevo un sacco di cose. Ero la copia povera del McGyver dei telefilm. Ora sono rimasto fedele alla marca ma son passato all’utensile. Con le pinze è comodo per ogni evenienza, perfino nella giungla cittadina. Diffidate dalle imitazioni cinesi perché durano quanto valgono, cioè poco.

L'officina da tasca di qualità svizzera (www.victorinox.com)

 

Uscendo dal capitolo “borsa”, chi viaggia spesso ha spesso da pensare anche all’amico quadruprede. In casa ne ho due e trovo geniale l’idea di un italiano che ha inventato un dispenser di croccantini e acqua per controllare sempre il soggetto peloso.

Il dispenser Romeow (www.romeow.net:)

Per il benessere ci sono regali che si identificano con un piccolo buono e grande soddisfazione. Potreste regalare ad esempio un ingresso alle terme o a un centro relax della vostra città. I Romani ne erano dei cultori, non per moda ma per beneficio. Ora quasi in ogni centro ne esistono e alcuni sono vere esperienze. A Milano ne esiste uno ricavato in un vecchio tram.

Il tram di Terme Milano (www.termemilano.com:)

 

 

 

 

 

Rimanendo su rotaia, avete mai pensato a regalare un biglietto ferroviario? Ci sono le offerte per raggiungere i capoluoghi italiani, magari estranei ai flussi turistici, ma se volete fare il botto di sorpresa regalate un biglietto per un treno straordinario. L’Orient Express è un po’ costoso, ma potete puntare sul Trenino Rosso, che passa tra i ghiacciai ed è patrimonio Unesco. Se decideste di dormire in zona, fermatevi a Poschiavo, bel borgo medievale e comodissimo per stare vicino ai binari.

Il Trenino Rosso del Bernina (www.rhb.ch:it:treni-panoramici:bernina-express)

Un altro pensiero è quello della mobilità. Ho regalato degli abbonamenti al servizio BikeMi e sono stati molto graditi. Andando un passo oltre, con una cifra intorno alle 1000 euro, potreste pensare a donare una bici a pedalata assistita. Si stanno diffondendo sempre più, pur con il difetto del peso, sono molto più economiche di uno scooter, non hanno quasi spese di gestione e permetto spostamenti urbani velocissimi.

Una bici elettrica è perfetta per la mobilità urbana veloce (www.lombardobikes.com:e-bikes)

Buttando un occhio verso il fuori porta, potreste immaginare di offrire un weekend fuori città, magari in un maso con i profumi del legno e i prodotti della tradizione.
In tema di beni di consumo, funziona sempre e non solo per la crisi, la saggia idea di una bella borsa riciclabile piena di golosità preparate nel rispetto dell’ambiente e dei produttori.

Il resto lo lascio alla fantasia: ingressi a teatro, a mostre o a musei, donazioni a enti di beneficenza, acquisti del commercio equo e solidale, sono sempre buone idee che fanno del bene. E se proprio doveste ricevere cose incompatibili coi vostri gusti, ricordate che prima della pattumiera ci sono molte altre tappe e a qualcuno potrebbero servire quel che a voi inorridisce. Un Natale sostenibile passa (anche) da qui.

Marche, vai a meditare sull’infinito

La colpa, o il merito, sarà anche di Leopardi, ma ogni volta che mi capita di andare nelle Marche ci casco. Ogni siepe, ma aggiungo ogni albero o ogni muro in mattoni e pietra, diventa l’appoggio per il mio infinito. Non è un caso che da ogni rilievo di questa regione si veda la distesa azzurra dell’Adriatico. Allora, approfittando dell’estate agli sgoccioli, provo a suggerirvi un itinerario qui  tra natura e spirito.

Lasciando Ancona, puntate dritti nell’entroterra e arrivate a Cingoli, tanto per rendervi conto da uno dei punti più panoramici di come le Marche siano modellate. Vi sembrerà di cavalcare la cresta di una mare di quiete onde verdi. Qui non mancate di godervi la tela di Lorenzo Lotto per la quale Napolitano in persona chiamò il sindaco pregandolo di prestarla alla mostra delle scuderie del Quirinale. “Senza la vostra opera – disse il Presidente – la mostra non sarebbe la stessa”. La Madonna del Rosario vi aspetta nella chiesa di San Domenico e il vostro sarà un incontro estraneo alle masse. Voi e Lotto, soli, non capita tutti i giorni. Apprezzerete anche l’avveniristico sistema di illuminazione offerto da una ditta leader italiana.

Su stradine solitarie, scendete poi verso la provincia di Macerata. Qui perdetevi tra San Severino Marche e Camerino. Castello sulla vetta del colle, piazza ellittica a valle, godevolissimo museo e l’incanto di San Lorenzo in Doliolo per il primo borgo. Brio universitario, il delizioso teatro Marchetti, il gioco di portici del palazzo ducale affacciato sui giardini per il secondo. Proseguendo in direzione di Tolentino, l’abbazia di Chiaravalle di Fiastra è circondata dalla omonima riserva e offre anche ospitalità.

Tornando verso la costa, sarebbe un peccato non fermarsi a Montecosaro. I motivi sono due. La chiesa di Santa Maria a Pie’ di Chienti è un gioiello romanico a due piani sovrapposti, originalissima nelle sue forme. Il paese a monte è un abbraccio di case dal quale la vista spazia tra l’Appennino e il Conero. Il Museo del cinema a pennello a ridosso della porta che immette nel borgo è l’occasione per toccare con mano cimeli del grande schermo, italiano e non. Mi sono lasciato incantare dalla bombetta di Totò e dal manifesto originale di C’era una volta il west accompagnato dallo spartito autografo di Morricone.

Rientrando in direzione di Ancona, la tappa d’obbligo è nella Basilica Pontificia di Loreto. Qui tutto ricorda il Vaticano, compresa la loggia dalla quale di affacciò San Giovanni XXIII inaugurando la stagione dei Papi viaggiatori. Da qualche mese è agibile il percorso degli spalti, unico in Italia per raccontare le dinamiche difensive di una basilica fortificata. Se a Loreto tutto parla di maestosità, una sosta a Portonovo riporta all’essenzialità romanica, con i sassi bianchi cullati dal rumore delle onde.

Il vantaggio di un percorso del genere è quello di poter essere praticato in tutte le stagioni. Mi piace anche perché trovo sempre una pensione o un b&b pronti a calarmi nell’altra dimensione del sentimento marchigiano, quella che soddisfa il palato con i suoi gusti indimenticabili. Che la via per conciliare spirito e carne passi proprio da qui?

Questo articolo è pubblicato anche sull’Huffington Post.

Il più grande museo italiano è invisibile

Il più grande museo italiano è sotto il livello del mare. A dichiararlo è l’archeologo Michele Stefanile.

Il suo invito è di non dimenticare che con maschera, pinne e bombole, senza dimenticare il necessario brevetto e l’assistenza di una guida, si può assistere a uno spettacolo senza precedenti ma soprattutto senza code o allestimenti che sfalsano gli oggetti da ammirare. In Italia è rinomato il Parco Archeologico Sommerso di Baia.

In molte parti del mondo l’archeologia subacquea è anche un business. In Italia sembra che andiamo a rilento. Peccato, perché aiuterebbe a risolvere in un colpo solo il problema della salvaguardia e dell’occupazione, con un indotto che alla lunga potrebbe perfino generare flussi interessanti.

Una camminata da 2 milioni di anni

Siamo in cammino da due milioni di anni. Se non vi sentite troppo stanchi, metabolizzate anche l’informazione che siamo tutti africani. Sì, più o meno 90.000 generazioni fa, i primi gruppi di ominidi lasciavano le zone fertili dell’Africa per incamminarsi verso il supercontinente eurasiatico.

Trascorse ancora molto tempo perché altri gruppi, più evoluti, seguissero lo stesso cammino per raggiungere, in capo a qualche altro migliaio d’anni, l’Europa. Le testimonianze dei primi disegni nelle grotte (30/25.000 anni fa) e della scrittura (4.500) sono praticamente storia recentissima.
Per il resto del racconto vi invito a visitare Homo Sapiens, la mostra sul lungo cammino dell’uomo nel Broletto di Novara. Il percorso non é dei meglio allestiti ma la suggestione c’é tutta, supportata da modelli, reperti e video della National Geograpghic.
Ci sono delle curiositá poco note come il modello dell’uomo di Flores. Il nome deriva dall’isola dell’Indonesia dove sono stati trovati i resti di questo ceppo di Homo che non superava il metro di altezza e sarebbe sopravvissuto fino a tempi relativamente recenti.
Se vi sentite pronti per una passeggiata di due milioni di anni, buona camminata.

Musei di carta (riciclata), portati a casa un’opera d’arte

Sapete quanti musei abbiamo in Italia? Ve lo dico io, più o meno 4700. Sommaci tutto quello che è a cielo aperto, ottieni un patrimonio che  richiede un impegno sovrumano per essere preservato e valorizzato come meriterebbe. Una piccola ma encomiabile iniziativa è quella di Musei di Carta. In un momento di difficoltà economiche per il Bel Paese e per il suo patrimonio artistico, Aliantedizioni ha promosso una ricerca ed una mostra dedicate ai musei italiani.

In collaborazione col mondo del Design, sono state individuate alcune proposte di oggetti da vendere nei bookshop dei musei, idee che fossero un piccolo omaggio all’arte italiana, alla sua storia e ai suoi preziosi “scrigni”.
Alcuni interessanti designer italiani sono stati invitati a riflettere su cosa possa essere venduto nei museum-store italiani e a fornire una propria proposta innovativa. Ogni progettista è stato associato ad uno dei più importanti musei nazionali in modo che ogni progetto proposto risultasse immediatamente aderente al tema.
La lista dei musei è stata compilata secondo una logica che ha tenuto conto contemporaneamente di alcuni fattori significativi: il prestigio delle collezioni,
una adeguata rappresentanza delle varie epoche artistiche, il numero di visitatori
per anno ed una quanto più possibile equa distribuzione sul territorio nazionale.
Ai progettisti è stato richiesto di presentare un oggetto-campione, nella forma
di un prototipo in scala reale, che rispondesse a pochi requisiti fondamentali:
– essere pensato e realizzato in carta o cartone riciclati e contemplare il risparmio
di risorse energetiche nella fase di una eventuale produzione in serie;
– svolgere una funzione pratica, magari minima ma reale;
– dimostrare una qualche relazione seppur lontana, velata o ironica al museo associato o a specifiche opere in esso contenute;
– occupare un volume limitato e avere un peso contenuto in modo da risultare
facilmente trasportabile da turisti e visitatori del museo.

Il sito rappresenta la sintesi della ricerca ma vuol essere anche un contributo
alla conoscenza dei musei italiani e uno stimolo alla loro visita.