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3 minuti in pausa pranzo, l’uomo degli orsi, la guardiana del faro

Ci sono tanti modi e canali per promuovere la conoscenza di un luogo. Questo è quello che ha scelto la Finlandia.

Mi piace chi punta sul rapporto uomo – animali, a suo modo è come puntare al cuore del rispetto tra le varie sfere della vita. Vuol dire non avere nulla da nascondere. La Finlandia è ovviamente anche molto altro, ad esempio Paula. Vive col marito su un’isolotto, uno dei tanti che punteggiano la costa tra un’insenatura e l’altra. Nel filmato vorrei essere a mangiare fragole appoggiato alla balaustra del loro faro.

Cominciate pure ad immaginare questo paese staordinario, nella sua immensa foresta punteggiata di laghi c’è posto anche per voi.

Trono di spade o Signore degli anelli? Solo un faro, vero

Non è la scenografia di una saga fantasy, ma il il faro di Fastnet, lembo estremo dell’Irlanda sudoccidentale. La realtà a volte super davvero la fantasia. La costa su questo tratto di mare riserva altre sorprese come un monastero del V secolo sulla cima di un’isola vicina e scogliere pullulanti di uccelli marini. Un filmato ne mostra un tratto fino alla surreale costruzione del faro di Fastnet, alta 50 metri e in funzione dal 1904.

Eretto sopra un banco di rocce basse, una lega all’incirca dalla riva, contro le quali rompevansi le acque per quanto lungo era l’anno, stava solitario un faro. Aderivano alla base enormi viluppi di alghe, e gli uccelli della tempesta – partoriti forse dal vento come l’alga del mare – vi svolazzavano intorno alzandosi e abbassandosi come le onde che sfioravano con l’ala.
Ma anche qui, due guardiani aveano acceso un loro fuoco, e questo traverso alla feritoia del muro massiccio mandava un raggio lucente sulle tenebre del mare. Stringendosi le mani callose di sopra alla rozza tavola e al loro boccale di ponce, si davano l’un l’altro il buon Natale; e il più vecchio dei due, dalla faccia accarnata e cicatrizzata dalle intemperie come una di quelle teste scolpite che sporgono dalla prua di una vecchia nave, intuonò una selvaggia canzone che poteva parere una raffica. (Canto di Natale, Charles Dickens)