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Gli Italiani sul Titanic

Titolo: Gli italiani del Titanic
Produzione: Cinehollywood per History Channel 2012
Regia: Valerio Scheggia
Autore: Ezio Savino, Annalisa Reggi, Stefano Paolo Giussani
Durata: 50′
Location: Milano, Belfast – Eire

Cosa non sappiamo ancora della tragedia del Titanic, che il 14 aprile 1912 naufragò dopo l’impatto con un iceberg causando oltre 1500 morti? Poco o nulla, si direbbe, specie dopo che nel 1997 James Cameron ne ha realizzato un kolossal cinematografico capace di battere tutti i record precedenti in fatto di incassi.
E invece qualcosa da scoprire c’è ancora, e ce lo racconta il documentario di Valerio Scheggia “Gli Italiani sul Titanic” prodotto da Cinehollywood per Fox International Channels Italy e trasmesso  da History Channel.
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Una tassa sul carbone per far girare le pale

La fondazione Leonardo Di Caprio ha finanziato un film di 8 minuti sulla Carbon Tax con la voce dell’attore di Titanic. Dandone notizia, l’Huffington Post americano rimarca il fatto che una tassa sui combustibili fossili potrebbe incentivare l’utilizzo delle risorse rinnovabili, a tutto vantaggio della riduzione di emissioni e danni che le continue estrazioni e il fracking stanno creando.

Il ragionamento funziona. Però già immagino le polemiche in Italia: le pale eoliche fanno schifo e i campi di pannelli solari sono un pugno in un occhio. Nel ginepraio delle opinioni ecologiste o pseudotali si condannano pale e pannelli salvo poi lamentarsi delle emissioni delle ciminiere o dell’impatto delle strutture idroelettriche. Ricordo ancora una frase di un valligiano che si definiva verde e commentava l’installazione della prima pala eolica in Valtellina: «Ci hanno rubato l’acqua e ora ci rubano anche il vento». No comment.

Vediamola in un altro modo. Ci sono aree sottosviluppate e a scarsa vocazione turistica dove l’eolico non sarebbe affatto devastante ma aggiungerebbe risorse e posti di lavoro. Nella stessa misura abbiamo chilometri quadrati di tetti di capannoni e condomini per i quali non sarebbe certo un problema essere rivestiti di celle solari. Forse è sensato imboccare questa strada magari utilizzando i fondi di una Carbon Tax. Continuiamo a digerire le costruzioni che hanno imbrattato la nostra Italia dagli anni ’60 al 2000 senza che nessuno proponga di farle saltare e siamo qui a dire le energie rinnovabili (i cui generatori sono peraltro smontabili) rappresentano un problema?




Una realtà diversa all’aria aperta, basta un telefonino

Francois Dourlen è un fotografo. Come molti ha iniziato a maneggiare lo smartphone allontanandosi dagli schemi, ne è uscito un percorso originale che ognuno di noi può divertirsi a imboccare scatenando la fantasia. Un treno giocattolo arriva in stazione, l’occhio del Signore degli anelli brilla su un vecchio faro, una nave fantasma attracca in porto, Di Caprio e la Winslet portano il Titanic sulla vostra spiaggia preferita. 

Ispiratevi con una  parte della collezione intanto, poi provateci anche voi, perfino la metropolitana potrebbe aprire porti inimmaginabili.