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Train Men – Gli uomini del trenino rosso del Bernina

Produzione: Polivideo 2014
Regia: Valerio Scheggia
Autore: Stefano Paolo Giussani
Location: Val Poschiavo – Svizzera

Il trenino rosso che collega Tirano a San Moritz è una delle immagini più caratteristiche delle Alpi. La Ferrovia del Bernina si snoda ad oltre 2000 metri. Sfiora ghiacciai e cascate. Passa viadotti mozzafiato e stazioni d’alta quota.  Attraversa foreste e sfida temperature polari. Almeno una volta nella vita gli appassionati di treni vengono da tutto il mondo per viaggiarci e anche chi è un semplice turista me rimane incantato: cosa c’è dietro la linea ferroviaria più spettacolare d’Europa?

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Trenitalia ricicla bene, ma serve acqua lucana a Milano

Amo il treno e lo uso appena posso per i miei spostamenti, pendolari e non. Inquino meno, a bordo vivo una vita normale, mi sposto da centro città a centro città senza colpo ferire e spesso con la mia bici al seguito.

Poi leggo sul sito delle ferrovie italiane che una delle società del gruppo si aggiudica un riconoscimento importante in campo di riciclo. La cosa mi fa piacere, lo confesso, però mi sorge qualche dubbio appena caccio il naso nei cesti del riciclo sui binari e vedo un disastro, dovuto beninteso non alle ferrovie ma alla diseducazione dei passeggeri che non prestano attenzione al cosa va buttato dove, nonostante le scritte in evidenza e i colori.

Una ecotirata d’orecchie, però, il gruppo capitanato da Moretti la merita. Vista la frequenza degli spostamenti, sono spesso ospite dei FrecciaClub e gradisco l’omaggio della bottiglietta d’acqua e dello snack. Passi la merendina pugliese (davvero buona, lo ammetto), ma l’acqua che trovo nel banco frigo di Milano è davvero necessario farla arrivare dalla Basilicata?

Domenica dove: la montagna va a Pila

Per chi cerca una stazione montana attenta ai temi dell’ambiente suggerisco Pila, in Valle d’Aosta.

Della corona di boschi che circonda il Monte Emilius, appena sopra Aosta, si possono raccontare cose interessanti: si cammina in una cornice panoramica che spazia dal Gran Paradiso al Monte Rosa passando per il Bianco e il Cervino, si pedala alla grande in un bike park con diversi gradi di difficoltà, ci si destreggia con un parco avventura che mette alla prova il senso dell’equilibrio, si mangia e si beve bene grazie a una costellazione di locali tradizionali sui sentieri.

La cartina è scaricabile sui palmari. Buono anche il livello del servizio alberghiero, ho molto apprezzato il trattamento dell’Hotel La Chance, con un ottimo rapporto qualità prezzo e un piccolo centro benessere affacciato sul prato e il Monte Bianco.

Ma veniamo alla parte eco. La località merita di essere presa in considerazione per almeno tre motivi. Il primo e più importante è la mobilità sostenibile: scendendo dal treno nella stazione aostana la telecabina porta direttamente in quota facendone il punto di interscambio diretto rotaia-fune più vicino a Milano e Torino. Proprio la vicinanza dalle grandi direttrici premette di contenere i tempi di spostamento e i relativi costi, ambientali e di portafoglio. Infine, la stazione è attenta ad argomenti come la piantumazione dell’erba sulle piste da sci, la raccolta dell’acqua in quota per non pomparla dal fondovalle, la raccolta differenziata dei rifiuti.
Insomma, che si voglia salire a Pila per fare sport, dormire in rifugio o solo abbandonarsi alla lettura di un libro su uno dei laghi d’alta quota che punteggiano la conca, qui non manca energia, come del resto il nome della località lascia ben sperare da subito.

Sulla neve, porta gli sci, non lo stress, pensando anche a Brad Pitt

Sciare avvicinando le piste con i mezzi pubblici si puó.
In un’Italia che non fa scuola per la rete dei trasporti alternativi all’auto, l’isola felice si chiama Alto Adige – SüdTirol. La linea ferroviaria della Val Pusteria sfiora i comprensori sciistici (a Plan Corones la distanza tra binari e ski-lift é di poche decine di metri, http://www.plandecorones.com/it/live/news/treno-dello-sci/) e si raccorda con gli ski-bus. Una rete di mezzi pubblici collega in modo efficiente paesini e stazioni con una card che dalle 6 euro in su permette permette per 1/3/7 giorni ogni interscambio treno-bus dal capoluogo Bolzano fino alla frazioncina sperduta nelle valli (http://www.mobilcard.info/it/mobilcard.asp). A Bressanone le coincidenze da Milano e Roma via Verona sono frequenti. Peccato che le distanze non permettano lo spostamento in giornata. L’idea peró di muoversi senza macchina sembra calzare su un weekend senza stress o qualche giorno di isolamento ovattato, magari nel paradiso innevato della Val Fiscalina (http://www.altoadige-suedtirol.it/infoturismo/bambini/val_fiscalina.php).
L’albergo Dolomitenhof non ha nessuna certificazione eco ma elementi che ci piacciono molto come la cucina a chilometro zero, l’uso dell’acqua delle sue sorgenti (meno bottiglie in giro), il riscaldamento a biomassa con gli scarti del bosco, un attento riciclaggio dei rifiuti, la posizione sulle piste e i titolari che incentivano l’uso dello ski-bus (http://www.dolomitenhof.com/it/dolomitenhof/benvenuti.html). Nel fienile appena oltre il torrente ha soggiornato per qualche mese Heinrich Harrer, alpinista e spirito indomito delle grandi montagne, autore di “Sette anni in tibet”, la cui storia è stata portata sugli schermi da Brad Pitt nel film di Jean Jaques Annoud (http://trovacinema.repubblica.it/film/sette-anni-in-tibet/118472).