Mangiati un cavallo e vedi come corri

Mi ha incuriosito molto la storia della carne di cavallo usata nei tortellini. Cosí ho cercato in rete di capirne di più, soprattutto per rispondere alla domanda: cos’ha la carne di cavallo che non va?
Risposta 1: in Gran Bretagna, dove è scoppiato il caso, il cavallo è animale di compagnia e sarebbe come mangiare da noi un gatto o un cane (ma visto che in Cina succede… paese che vai, cucina che trovi).
Risposta 2: é quella che ha scatenato i carabinieri dei NAS, mossi dallo stimolo che siamo i primi consumatori di carne di cavallo in Europa.  Quando i cavalli sono scelti per essere inviati ai macelli, pur di fare peso, gli allevatori senza scrupoli caricano sui camion anche animali che hanno trascorso la loro vita a correre nelle gare. I quadrupedi da corsa sono in realtá delle farmacie ambulanti, imbottitissimi di ogni genere di prodotto chimico (anabolizzanti anche altamente nocivi) che é stato somministrato per aumentare le prestazioni. Gli allevatori senza scrupoli queste cose le sanno benissimo, per questo offrirei volentieri loro un piatto di tortellini. Se sono riusciti a creare dei mostri di velocità, non hanno avuto il cuore di dare loro un po’ di riposo se non quello eterno in un raviolo, per questo li ripagherei con la stessa moneta nel farglieli  poi mangiare. Tanto pare che il gusto dell’orrido non manchi, almeno quando ci si siede a certe tavole.
Un’aggiunta last minute:  anche nelle leggendarie polpette dell’Ikea hanno trovato tracce di cavallo. Non solo. Scava e scava i NAS hanno anche trovato batteri fecali nelle torte. Ci voleva uno scienziato per scoprire che dove ci sono i cavalli non manca il letame?

Uomini, orche e pugni.

Ancora a proposito di mammiferi marini, fatevi un sogno qui. Potete provare qualcosa di simile, ma non uguale, all’acquario di Genova: presentatevi all’ingresso a un paio d’ore dalla chiusura, fatevi il giro, godetene, poi tornate alla vasca iniziale dei delfini. Sarete a quel punto da soli perché tutti gli altri saranno avanti nel percorso e nessuno sta più entrando. Se vi sedete al centro della vetrata, avrete la certezza che loro vi notino e giochino solo per voi. Rimaneteci pure finché non arriverà il guardiano a ricordarvi che stanno chiudendo, tranquilli che non vi dirà niente perché sa perfettamente la ragione per cui voi siete lì.
Tornando alla clip iniziale, le immagini sono tratte da un film che in Italia è passato quasi inosservato, Un sapore di ruggine e ossa. Rimasto nelle sale (forse) una settimana, per fortuna ora è già disponibile in DVD. Il film è ispirato da una serie di racconti del canadese Craig Davidson e la trasposizione è una pellicola dalle tinte forti, due storie che si intrecciano costruendo qualcosa senza risparmiare dei pugni nello stomaco.
A volte, per crescere, serve anche questo.

Se un delfino ti chiamasse per nome?

I delfini si chiamano per nome, ora è anche provato. Se qualcuno avesse ancora qualche dubbio sull’intelligenza e sulla capacità di questi mammiferi vada a dare un’occhiata qui. Il filmato è impressionante, sembra addirittura di intuire qualcosa di quello che dicono.
Ho provato una volta a fare il bagno con loro e garantisco che è una delle sensazioni più strane che mi sia mai capitata. Ero ad Eilat, in Israele, penso che sia un’esperienza che tutti dovrebbero provare. Ho scoperto poi dopo che esistono, nel mondo, anche viaggi organizzati specializzati in quelle che si chiamano le dolphin experience.
Ho purtroppo anche scoperto che, sembra strano ma siamo sullo stessa pianeta, qualcuno li massacra senza pietà, e non parliamo di qualche popolo in po’ barbaro costretto ad uccidere per sopravvivere. La mattanza dei delfini è purtroppo ancora in uso nella  civilissima Danimarca, il filmato è sconsigliato a chi è debole di stomaco. Sembra strano che il paese leader per i chilometri di piste ciclabili procapite e per la produzione di energia eolica scivoli sui mammiferi marini più affini all’uomo. Copenaghen sembra ignorare il problema e le voci di condanna che si levano dalla comunità internazionale.

Lombardia: 5 domande verdi ai candidati

Delle elezioni politiche si è visto, detto e scritto un po’ di tutto. Mi era rimasta qualche curiosità sulle amministrative, in particolare quelle della mia regione, la Lombardia, che probabilmente sarà l’ago della bilancia. Per interesse personale mi sono concentrato sui programmi dei candidati per i temi della sostenibilità e dell’ambiente. Purtroppo, con qualche rara eccezione, tra le loro righe ho letto affermazioni vaghe su sostenibilità, gestione dei rifiuti, lotte alle ecomafie, trasporti pubblici. Così ho deciso di scrivere ai diretti interessati. Mi hanno risposto in 4, li cito e riporto le loro risposte nell’ordine in cui mi sono arrivate in mail: Umberto Ambrosoli (Lista Ambrosoli Presidente), Roberto Maroni (Maroni Presidente), Silvana Carcano (MoVimento 5 stelle), Gabriele Albertini (Lombardia Civica).

Sono emersi particolari interessanti, ma anche vuoti di argomento. Ad esempio tutti hanno posto in primo piano la valorizzazione del territorio, ma solo un candidato ha colto lo spunto della rete ciclo-pedonale. In 2 impongono un rigoroso “stop al cemento”, mentre qualcun altro si è dimostrato più duttile. Qui a seguire le domande e la versione integrale delle risposte.

DOMANDA 1
In Lombardia abbiamo una biodiversità che spazia dall’ambiente glaciale del Bernina alle limonaie mediterranee del Lago di Garda: in una scala di valori da 1 a 5 (1=è una priorità, 5=non è una priorità),  nel suo programma come colloca e perché il potenziamento delle politiche di valorizzazione del territorio e delle sue espressioni culturali?
RISPOSTE
>>>Ambrosoli (Argomento di massima priorità)
La valorizzazione delle peculiarità del territorio è una grande priorità, soprattutto in una regione come la Lombardia che anche facendo leva sulle sue differenze rafforza la propria identità. Mi piace pensare ad una Lombardia che nel 2015 si aprirà al mondo facendo sintesi delle proprie differenze e proponendosi come una regione forte perché competitiva nel resto d’Europa.
>>>Maroni (Argomento di massima priorità)
Le biodiversità lombarde rappresentano senza alcun dubbio un patrimonio biologico unico ed irrinunciabile della nostra Regione, che deve necessariamente essere considerato una priorità nelle future politiche di valorizzazione del territorio.  
Per ottenere tale obiettivo, è fondamentale preservare specie e habitat a rischio oltre a  intraprendere un’azione indispensabile di valorizzazione dei vari ecosistemi e dei prodotti lombardi, anche tramite la realizzazione di infrastrutture di mobilità dolce o la creazione di percorsi naturalistici, per rendere più fruibili la aree verdi già esistenti.
Diventa inoltre basilare intervenire con campagne di sensibilizzazione ed informazione alla cittadinanza, affinché la società civile e il mondo delle imprese possano raggiungere la consapevolezza su questo tema, soprattutto in previsione di un appuntamento irrinunciabile su questi temi, come EXPO 2015.
>>>Carcano (Argomento di massima priorità)
Il Movimento 5 Stelle nasce proprio sulla base di un progetto, le 5 Stelle, alla cui base c’è la centralità dell’ambiente e dell’ecosistema, per preservare la vita umana e il benessere dei cittadini. In questo senso la tutela degli ecosistemi corrisponde a: valorizzazione del territorio, conservazione delle biodiversità, tutela delle attività umane correlate (agricoltura, turismo), specialmente in una regione il cui valore paesaggistico è stato sempre sottovalutato. Valore 1 : perchè è una tra le tante misure e provvedimenti che punta alla tutela del territorio e trasformare questa grande  risorsa naturale in una opportunità di creare posti di lavoro e occupazione . Offrire ad aziende che operano nel settore del turismo nuove alternative  per coinvolgere i turisti offrendo itinerari ciclopedonabili  per raggiungere luoghi naturali, insegnando loro che è possibile convivere con la natura rispettando il suo equilibrio , raggiungere i luoghi dove la cultura trova espressione di merito, esaltandone la grande importanza come esempio e trarre le  motivazioni per maturare la consapevolezza che solo i
comportamenti virtuosi, il senso civico ed il rispetto, possono essere la garanzia per tutelare il bene comune.
Expo deve essere una occasione per evidenziare che il progresso e la ricerca possono essere applicati per recuperare le aree dismesse e trasformarle  in opportunità di lavoro per tante PMI , invece di sacrificare grandi aree verdi vergini, cementificandole con “opere” senza applicativi virtuosi per il futuro. Non abbiamo bisogno di creare nuovi musei di cemento, solo per favorire grandi imprese che sub, sub, sub appalteranno ad amici , con la pseudo collaborazione di consulenti fittizi, i quali si serviranno di ulteriori “amici”, risultato? L’aumento vertiginoso dei costi, dopo che avranno ottenuto l’appalto, che saranno pagati come al solito dai cittadini.
Il M5S dice BASTA a questa politica.
>>>Albertini (Argomento di massima priorità)
Ci impegniamo a promuovere la tutela e la valorizzazione dei parchi regionali e delle aree protette, anche attraverso attività economiche e turistiche compatibili come artigianato, turismo sostenibile, alpeggi, silvicoltura e filiera del legno. Il rispetto del patrimonio naturale sarà oggetto di progetti nelle scuole e campagne di comunicazione presso il grande pubblico, in particolare in occasione di Expo 2015. Il tema scelto per l’esposizione rappresenterà una grande opportunità per valorizzare le
eccellenze agricole e le bio-diversità del nostro territorio e rappresenterà il volano per lo sviluppo delle esportazioni dei prodotti agroalimentari lombardi e delle attività economiche legate alla tutela dell’ambiente.
DOMANDA 2
In Lombardia un metro su cinque di territorio sono protetti eppure ovunque ci si giri l’avanzata del cemento sembra incontenibile: nel medio termine dei prossimi 5 anni cosa farebbe per dare un reale contributo allo stop della cementificazione e con quali criteri? Compatibilmente con le discrezionalità dei comuni, la invito a darsi un punteggio tra 1 e 5 (1=stop assoluto, 5=non è una priorità perché più costruzioni portano più contributi).
RISPOSTE
>>>Ambrosoli (Argomento di massima priorità, stop assoluto alla cementificazione)
Stop al consumo di suolo, subito. Questo è uno dei punti fondamentali del mio progetto per la Lombardia. Esistono una serie di strumenti finalizzati al conseguimento di questo obiettivo. La priorità è volta al riuso delle aree dimesse e le modalità incentivanti sono di vario tipo. Oneri di urbanizzazione più gravosi nel caso di consumo di superficie agricola, per esempio,  riuso di parte di questi oneri per interventi di compensazione ecologica o di riqualificazione dei centri storici e dei quartieri in stato di degrado. Questo accadrà anche grazie alle imprese che lavorano nel settore dell’edilizia, motore per il processo di riqualificazione. Sono estremamente determinato: la nuova Lombardia, quella che abbiamo già cominciato a disegnare insieme è figlia di questa visione.
>>>Maroni (Argomento di moderata priorità, con la giusta severità bisogna vagliare i casi)
Oltre a valorizzare maggiormente parchi ed aree protette, in futuro occorrerà cercare di preservare con molta più forza il territorio lombardo non ancora urbanizzato. Evidentemente, non sarà possibile bloccare completamente le nuove edificazioni, ma ritengo possibile prevedere per gli anni a venire una forte limitazione nel consumo di suolo. Ciò sarà possibile incentivando la riqualificazione e la ristrutturazione di aree già urbanizzate e adottando le misure già elaborate in uno specifico progetto di legge per ridurre il consumo di suolo. Il buon uso del territorio, il riuso e il recupero delle aree dismesse, oltre alla tutela del paesaggio, rappresentano il punto fondamentale del mio programma elettorale in tema di urbanistica.
>>> Carcano (Argomento di massima priorità, stop assoluto alla cementificazione)
Il Movimento 5 Stelle è assolutamente contrario ad ogni ulteriore consumo di territorio. La nostra regione ha un alto tasso di strutture dismesse, o sottoutilizzate, sia abitative che industriali. La direzione del M5S è quella di promuovere e permettere la sola ristrutturazione e utilizzo dell’esistente, dato che riteniamo siano più che sufficienti per soddisfare le esigenze sia umane sia produttive della nostra regione. Il censimento degli immobili inutilizzati e sottoutilizzati, è il primo e necessario passo da compiere immediatamente per poi passare velocemente a produrre normative che facilitino da un lato le politiche di ristrutturazione e valorizzazione delle aree in disuso, e dall’altro blocchino lo sperpero e il consumo delle aree verdi.
>>>Albertini (Argomento di moderata priorità, con la giusta severità bisogna vagliare i casi)
Ridurremo al minimo il consumo del territorio, senza penalizzare l’agricoltura o il potenziamento delle infrastrutture. Per questo imporremo ai comuni quattro criteri per i nuovi insediamenti residenziali, produttivi o di servizio: privilegiare le aree già servite da reti di trasporto e di utilità, creare distretti ambientali e produttivi, recuperare le aree dismesse, riqualificare il patrimonio edilizio esistente. Una nuova legge per le cave e il settore estrattivo favorirà il riuso delle materie prime, impedendo l’abusivismo, obbligando alla bonifica e al recupero delle aree contaminate. Promuoveremo un piano straordinario per la valutazione dei rischi naturali, idrogeologici, sismici, industriali e i conseguenti interventi di prevenzione e riassestamento del territorio.
DOMANDA 3
Svizzera e Alto Adige hanno una politica di gestione tariffaria (un solo biglietto valido ovunque) del trasporto pubblico che coinvolge treni, bus, battelli e si integra con la rete pedonale e ciclabile del paese: da 1 a 5 (1=affatto utopistica e realizzabile, 5=utopistica e irrealizzabile) quanto considera utopistica una visione analoga del sistema Lombardia?
RISPOSTE
>>>Ambrosoli (Argomento di massima priorità, da realizzare)
Se esiste un sistema capace di garantire un servizio efficiente per i cittadini vuol dire che non stiamo parlando di utopie. Predisporrò un tavolo di discussione con tutti i soggetti coinvolti nel sistema dei trasporti in modo da garantire la ricerca di soluzioni condivise tese a integrare e migliorare la rete. Ma teniamo ben presente che il tema dei trasporti non si limita al confronto e alla ricerca di soluzioni nell’ambito della viabilità,si intreccia umanamente con la gestione del tempo di persone e famiglie e solo migliorando il sistema dei trasporti permetteremo ai cittadini lombardi di poter decidere della propria quotidianità.
>>>Maroni (Argomento di massima priorità, da realizzare)
Trovo non sia un caso che gli esempi più avanzati di gestione pubblica, anche in merito ai servizi di trasporto locale, possano essere presi da uno Stato federale, come la Svizzera, e da una Provincia dotata di grande autonomia, come quella di Bolzano. E’ proprio a realtà come queste che dobbiamo propendere, non ritenendo affatto utopistico uno sviluppo del settore volto al coordinamento delle
diverse reti di trasporto. Con una guida autorevole della nostra Regione, si riuscirà sicuramente a giungere ad una progressiva attuazione dell’integrazione tariffaria regionale, concordandola coi gestori del trasporto pubblico locale. Verranno così perfezionate le prime sperimentazioni, come “io viaggio”, il nuovo sistema di tariffazione per muoversi in modo pratico, conveniente e sostenibile sui trasporti pubblici lombardi.
>>> Carcano (Argomento di massima priorità, da realizzare)
Gli esempi citati confermano che sono obiettivi realizzabili se dietro c’e’ una reale volonta’ politica. La nostra priorita’ nel trasporto pubblico e’ proprio la smart mobility ovvero lo sviluppo della mobilità sostenibile in tutte le sue forme (trasporto pubblico, mobilità ciclabile, bike-sharing, car-pooling, car-sharing) rendendo efficienti al massimo tutti i collegamenti intermodali.
>>>Albertini (Argomento di massima priorità, da realizzare)
Nessuna utopia, l’integrazione tariffaria si può e si deve fare: pensiamo a una tariffa unica per tutti i cittadini lombardi che utilizzano la rete ferroviaria e i mezzi pubblici locali. Per raggiungere questo obiettivo abbiamo intenzione di organizzare il sistema del Trasporto Pubblico Locale intorno al servizio ferroviario, sviluppando la massima intermodalità: parcheggi di interscambio, car sharing e bike sharing, che potrebbero godere a loro volta di tariffe agevolate legate e integrate con gli altri mezzi di trasporto pubblico in una logica di incentivo all’utilizzo della mobilità ecosostenibile.
DOMANDA 4
Brescia è teleriscaldata mentre a Milano si brucia tutto, Monza è in testa alle politiche italiane di riciclo mentre in certi comuni ancora non si raccoglie l’umido, sembra di essere in due regioni distinte: quali paletti intende mettere per limitare gli sprechi e incoraggiare a trattare i rifiuti come una risorsa e un’opportunità e non un problema? Si dia un punteggio da 1 a 5 (1=il problema è una priorità, 5=tutto funziona anche adesso e quindi non è una priorità)
RISPOSTE
>>>Ambrosoli (Il problema è una moderata priorità)
La Lombardia vanta una serie di esempi virtuosi, territori in grado di gestire al meglio le risorse di cui dispongono. Si tratta di individuare le best practices valorizzandole e rilanciandole come modello regionale. La nostra azione è mirata a migliorare gli obiettivi della raccolta differenziata, a sviluppare la ricerca per la riduzione degli scarti e del packaging di prodotto, a rivedere la normativa nazionale per consentire una più attenta riflessione sul trattamento dei rifiuti speciali e sull’ottimizzazione di reti e punti di smaltimento. La Lombardia sarà capace di instaurare un circuito virtuoso in cui la cultura del senso civico permetterà di trasformare ogni novità e ogni nuova questione in opportunità.
>>>Maroni (Il problema è una moderata priorità)
Innanzitutto vorrei ricordare che Regione Lombardia rappresenta già oggi uno degli enti più virtuosi in tema di gestione dei rifiuti a livello continentale, a dispetto di altre realtà italiane balzate drammaticamente agli onori della cronaca  per i disagi che periodicamente si ripetono su questo tema. Evidentemente, è fondamentale proseguire in questo percorso, limitando maggiormente gli sprechi, a partire dagli imballaggi troppo voluminosi dei prodotti in commercio, e diminuendo la quantità di rifiuti che confluiscono nei termovalorizzatori o in discarica. Per far ciò, occorre potenziare ulteriormente la raccolta differenziata porta a porta e rendere più omogenei sul territorio lombardo i buoni risultati della gestioni dei rifiuti, tramite l’implementazione delle misure previste dal Programma Regionale Gestione Rifiuti.
>>> Carcano (Argomento di massima priorità)
Energia e Rifiuti sono centrali nelle politiche di una regione, come scritto nel programma del Movimento 5 Stelle, è necessario riscrivere la Normativa Regionale che regolamenta i servizi pubblici locali, e in particolare Energia e Rifiuti, questo per poi produrre una progressiva ma inarrestabile inversione di rotta. Energia e Rifiuti sonotra i settori di maggiore impronta sulla bilancia economica, è necessario che la pubblica amministrazione attui politiche di produzione energetica che si allontanino dalle logiche di interesse degli oligopoli attuali e si avvicinino invece alle esigenze eco-logiche ed economiche dei cittadini, come ad esempio la microproduzione e le fonti rinnovabili. Per il M5S, l’unico modello di gestione dei rifiuti possibile è quello proposto da
Rifiuti Zero, già realizzato a Capannori, Vedelago, San Francisco. Questo modello sarebbe possibile su scala maggiore in Lombardia disegnando degli ambiti di gestione misurati sulla capacità del territorio di ridurre e trasformare il rifiuto senza ricorrere all’import- export di rifiuti o al suo incenerimento. Pensiamo a impianti di trasformazione locali, su bacini di gestione, tarati per le diverse peculiarità e dunque per distretti misurati sulla capacità imprenditoriale locale di gestione, sia privata che pubblica.
>>>Albertini (Il problema è una moderata priorità)
La Lombardia, che è già all’avanguardia in Italia nella gestione dei rifiuti, può fare ancora meglio: nell’arco del mandato puntiamo al pieno raggiungimento degli obiettivi europei di prevenzione, recupero e riciclo. Intendiamo promuovere iniziative per uniformare gli standard di raccolta e riuso dei rifiuti urbani nei diversi comuni. Il teleriscaldamento, già operativo a Brescia e a Milano, dimostra che i rifiuti possono essere una risorsa anche altrove. Vogliamo poi istituire un sistema di controllo rigoroso dei processi di smaltimento – domestici e industriali – rivolto a prevenire ogni forma di inquinamento ambientale e stroncare sul nascere fenomeni di infiltrazione criminale ed ecomafie, in coordinamento con le forze dell’ordine.
DOMANDA 5
Concludendo, può esprimerci la sua visione del concetto di sostenibilità e impegnarsi ad accettare, qualora venisse eletto, di confrontarsi con le sue risposte tra 5 anni?
RISPOSTE
>>>Ambrosoli
Per sostenibilità intendo la possibilità di sviluppare politiche pubbliche capaci di migliorare lo stato delle cose tenendo conto della sensibilità dei diversi attori sociali.  Pier Paolo Pasolini più di venti anni fa sosteneva che non si può pensare a modernizzazione senza sviluppo. La storia ha dimostrato che aveva ragione e oggi, forti dell’esperienza del passato, sappiamo che è impossibile pensare ad un Paese o ad una regione in cui la crescita economica non sia strettamente legata alla sostenibilità e all’inclusione sociale; ecco cosa intendo per sostenibilità. Non vedo l’ora di confrontarmi ma non solo con le risposte scritte, anche con quelle fattuali, quelle che tra cinque anni avremo dato insieme a questa regione.
>>>Maroni
Lo sviluppo sostenibile consiste in un processo volto a garantire la crescita economica, tutelando al contempo le risorse naturali. Il mio programma definisce in maniera precisa i principali orientamenti politici per raggiungere tale fine: dal contenimento del consumo del suolo alla salvaguardia del verde, dalla valorizzazione del territorio montano alla tutela delle risorse idriche, dalla mobilità sostenibile agli incentivi per la ricerca in ambito energetico.  Per poter dare maggiori garanzie in merito al raggiungimento degli obiettivi, la mia strategia si basa anche su percorsi di monitoraggio, di valutazione preventiva di sostenibilità, incentivazione di processi dello sviluppo sostenibile a livello locale, oltre che su una più intensa cooperazione con altri partner.  Non ho quindi alcun problema nell’impegnarmi fin da ora ad un confronto sui risultati raggiunti nel corso della prossima legislatura.
>>> Carcano
Sostenibilità per noi è la capacità di conciliare la produzione, l’occupazione e la tutela del territorio. Non è un’utopia, se si pensa che laddove viene valorizzata la green economy si sviluppa impresa, aumenta il benessere reale e si producono lavoro e salute. Come dice la definizione stessa la sostenibilità è la caratteristica di un processo o di uno stato che può essere mantenuto ad un certo livello indefinitamente e soprattutto  rappresenta l’equilibrio fra il soddisfacimento delle esigenze presenti senza compromettere la possibilità delle future generazioni di sopperire alle proprie.
>>>Albertini
Sostenibilità significa far crescere la nostra Regione senza depauperarla delle risorse che ci permetteranno di crescere anche in futuro. Non basta preservare il suolo, bisogna bonificarlo e valorizzarlo, non basta tutelare l’agricoltura, bisogna investire nelle biodiversità e nel biologico, non basta rispettare i parchi naturali e i bacini idrogeografici, bisogna farli crescere attraverso attività economiche e turistiche sostenibili. Non dobbiamo limitarci alla tutela delle nostre risorse, dobbiamo invece favorirne l’aumento attraverso un utilizzo responsabile e costruttivo. La Regione può e deve coordinare queste attività attraverso indirizzi, norme e incentivi. Nessun problema a rivedersi tra 5 anni per fare il punto sulle nostre realizzazioni.
Per dovere di cronaca: non ho ricevuto risposta dal candidato Carlo Maria Pinardi di FARE Per Fermare il Declino. Cito dunque dalla voce del suo programma dedicata all’“Ambiente”
<<Ambiente, agricoltura e turismo: migliorare e riqualificare le strutture; valorizzare il settore agricolo e promuoverlo anche in vista di Expo2015; garantire la sicurezza alimentare; diminuire gli sprechi; combattere la contraffazione; gestire le risorse naturali in modo sostenibile; alleggerire i vincoli burocratici che gravano sulle imprese turistiche e permettere un ampliamento dei loro servizi; cambiare modello di ospitalità promuovendo un’offerta articolata del territorio; valorizzare il potenziale turistico della Lombardia; gestione razionale e intelligente dell’energia, per perseguire lo sviluppo delle fonti rinnovabili e il miglioramento dell’efficienza energetica; promuovere e valorizzare artigianato, produzioni tipiche locali e tradizioni dei territori; semplificare le modalità di accesso alle professioni regolamentate a livello regionale; ripensare il sistema dei trasporti pubblici, consentendo la concorrenza sul mercato e un servizio a prezzi concorrenziali; incentivare l’utilizzo del sistema di trasporto collettivo e limitare l’uso dei mezzi privati incentivando l’intermodalità; rete wi-fi gratuita su treni regionali; favorire l’uso della bicicletta e la diffusione dell’auto elettrica; attuare un piano regionale delle acque; affrontare il problema dello smaltimento dei rifiuti; adeguare la legge regionale esistente in materia di governo del territorio (legge 12 del 2005) per regolare meglio la progettazione urbanistica>>.

La scelta sostenibile

A volte la scelta che si pone é davvero tra volgaritá e sobrietá. Questa foto é un po’ come una scheda elettorale, dovrebbe essere abbastanza chiaro dove il buon senso ci suggerisce di mettere una croce. La domanda é la solita: quale é la scelta che possiamo davvero sostenere?

Da Maranello a Ortisei, la Scuderia Ferrari in Val Gardena

Perfino chi non è tanto eco, prima o poi ha bisogno di ossigeno, e in  Val Gardena, tra le più caratteristiche località delle Alpi, la materia prima non manca. Complici lo scenario dell’Alpe di Siusi e le Odle che la delimitano a sud e a nord e il gruppo Sella che la chiude a monte, questo solco delle Dolomiti è uno degli scenari che non andrebbe mancato per chi vuole sciare in un ambiente capace di rinfrescare il corpo e l’anima.

Sembra ne siano consapevoli perfino alla Scuderia Ferrari. Fernando Alonso, Felipe Massa e il team di F1 si sono ritirati sulle nevi dell’ Alto Adige – Südtirol per il ritiro invernale in attesa del prossimo Campionato del Mondo di F1. I piloti, accompagnati dai Responsabili Tecnici dei vari reparti, tra i quali Stefano Domenicali e Massimo Rivola, hanno passato un fine settimana in Val Gardena per consolidare il legame della nuova squadra e prepararsi alla nuova stagione agonistica.

Le attività si sono svolte nel magnifico contesto dei massicci rocciosi delle Odle, del Sella e del Sassolungo, nel cuore delle Dolomiti altoatesine, nascosti agli occhi indiscreti, con la pace necessaria per rilassarsi e per concentrarsi al meglio nel loro annuale “team building”.
Un po’ di relax e divertimento dopo i faticosi test della nuova F138 a Jerez de la Frontera (Spagna) effettuati nelle scorse settimane.
Gli “Uomini di Maranello” sono stati impegnati in una lunga sciata sulle bellissime piste di Ortisei, Santa Cristina e Selva Gardena, con un “pit stop” presso la Baita Fienile Monte al Passo Sella e una deliziosa cena presso lo Chalet Gèrard. Inoltre, hanno affrontato attività di gruppo, esercizi fisici. Non è mancata la classica gara di fine ritiro, con conclusiva cena a base di pesce al Rifugio Comici. Bene la gara, benissimo il rifugio, sono un po’ perplesso dall’idea che in un rifugio si mangi pesce fresco alla faccia del chilometro zero, sopratutto in un territorio come quello altoatesino dove il cibo locale raggiunge vette di sapore ineguagliate altrove.
Nel pomeriggio di sabato 16 febbraio c’è stato il tempo anche per una partita di broomball, sulla pista di ghiaccio del centro Iman a S. Cristina.
La Scuderia Ferrari, fondata da Enzo Ferrari nel 1929, vanta buoni sciatori e grandi appassionati di montagna che da anni scelgono per il proprio divertimento il carosello del Dolomiti Superski, il più grande comprensorio al mondo con ben 1.220 km di piste, il 95% delle quali coperto da impianti di innevamento artificiale.

Vacanze eco, viaggiare con chi rispetta la natura

A Milano, si è chiusa ieri 17 febbraio la BIT. Tra i pochi spunti di vero interesse in una fiera sempre più incalzata dalla galassia di informazioni del web, c’è stata l’assegnazione dei Green Awards per le eccellenze del turismo sostenibile e responsabile.
Nella tendenza di vacanze sempre più consapevoli, all’insegna del benessere e a impatto zero, i giornalisti del Gist (Gruppo Italiano Stampa Turistica, gruppo di specializzazione della Federazione Italiana della Stampa, di cui fa parte chi scrive) hanno eletto le 5 eccellenze italiane nel campo del turismo green: tesori del turismo eco, luoghi da scoprire a ritmo lento, in completa sintonia con la natura.
Ben 200 specialisti hanno votato le strutture che ritengono essere le migliori realtà italiane della ricettività turistica con l’anima verde. Hanno fatto riferimento i parametri espressi dalla costituenda Carta
europea del turismo sostenibile e responsabile. Sono finiti in cima al podio di questo gran premio del turismo verde 5 realtà di 5 modi diversi di fare vacanza:
Agriturismo: Oasi di biodiversità Galbusera Bianca, Rovagnate (Lecco)
La Galbusera Bianca è un borgo agricolo sostenibile a Rovagnate, in provincia di Lecco. Gaetano Besana, ex fotografo di moda, ha realizzato un paradiso di biodiversità nel cuore della Brianza. Un borgo sostenibile in bioarchitettura nel centro del Parco Regionale di Montevecchia, a 40 km da Milano, affiliato alle Oasi di Wwf Italia, con locanda e trattoria bio dove è possibile praticare anche un’esperienza di lavoro contadino solidale secondo i principi del progetto Wwoof (World Wide Opportunities on Organic Farms). Da un mondo effimero, come quello della moda, è passato a un mondo più slow, come quello dell’agricoltura sostenibile. Il merito va a un privato che ha saputo valorizzare il rapporto con la natura e ha reso fruibile a tutti la sua terra preservandola anche dal cemento.
Bed & Breakfast: Residenza d’epoca Borgoriccio, Torchiara (Salerno)
Al Borgoriccio lo charme e lo stile country (chic) si sposano. Nel cuore del Cilento l’ospitalità è in stile anglosassone in una residenza d’epoca: due case, tre torri recuperate secondo gli antichi sistemi costruttivi del luogo fatto di mattoni, intonaco cilentano fatto di sabbia, cemento e ossido di ferro, selciati e scale in pietra. Nel borgo nacque una costola dei moti rivoluzionari del 1848 sotto la guida di Giambattista Riccio. Centocinquant’anni dopo, Angela Riccio si riscopre padrona di casa coccolando i suoi ospiti e offrendo loro insoliti itinerari di visita alla scoperta del Cilento, una delle aree più incontaminate della Campania.
Alberghi: Tirler Dolomites Living Hotel, Alpe di Siusi (Bolzano)
Al Tirler accoglienza e benessere ecosostenibile profumano di alta quota. Siamo in Alto Adige, a Saltria, sull’Alpe di Siusi, in un comprensorio che ha sposato la mobilità dolce. La struttura è realizzata secondo i principi di bioarchitettura, con materiali a km zero. Si è aggiudicato numerosi premi, tra cui l’Unesco Biosphere and Sleeping Gold. Nelle camere dell’hotel, gli oli eterici del legno sudtirolese tranquillizzano e
abbassano la frequenza cardiaca, contribuendo al benessere degli ospiti. Tra i plus, il menù per celiaci e un sentiero di bare footing, percamminare a piedi scalzi nel bosco circostante.
Villaggi: Union Lido Park & Resort, Cavallino-Tre Porti (Venezia)
L’Union Lido è un villaggio particolare nella laguna veneta. Ecosostenibilità, energie rinnovabili, riscaldamento solare, impatto ambientale minimo, attenzione ai disabili, sono le punte di diamante di
questo eco resort a Cavallino, a pochi chilometri da Venezia, immerso in 60 ettari di verde con un’area naturalistica dove si ripopolano specie animali autoctone. Il mare classificato “bandiera Blu” lambisce la
spiaggia dell’Union Lido, che regala a tutta la famiglia una vacanza consapevole, a contatto con la natura e a impatto zero grazie alle soluzioni sostenibili adottate nel tempo dai proprietari. Viene premiato
perchè è l’emblema del campeggio glamour ed eco-chic che offre servizi di un hotel di lusso a prezzi accessibili.
Tour Operator: Walden viaggi a piedi
La cooperativa, con sede a Firenze, è composta da un team di persone che da molti anni operano con passione e inventiva nel turismo sostenibile, organizzando viaggi a piedi in Italia e nel Mediterraneo, alla scoperta di luoghi incontaminati. La proposta di Walden è quella di un camminare lento, in piccoli gruppi, alla scoperta dei territori, della natura e della storia, dei popoli e delle loro tradizioni.

Hotel che galleggiano e rispettano il mare

A volte gli hotel galleggiano e, in certi casi, sono anche amici dell’ambiente.
Un hotel che si sposta sul mare o sul fiume mantenendo standard di sostenibilità è un po’ il sogno di chi ama le vacanze da marinaio, dove l’orizzonte è diverso ogni giorno senza mai cambiare stanza. Ma una crociera è davvero tanto sostenibile quanto gli alberghi tradizionali? Diamo un’occhiata a qualche idea.
Partendo dal Mare Nostrum una ecocrociera è tale solo se il carburante principale è il vento. Spinti solo da una vela, è ovvio che la velocità ridotta influenza la distanza percorsa. Bisogna dunque subito calibrarsi tra un periodo di un weekend (rimanendo dunque in prossimità della costa), una settimana (un arcipelago) e un periodo maggiore (grazie al quale magari porsi l’obiettivo di una grande circumnavigazione come potrebbero essere quelle di Corsica e Sardegna). Rimanendo nelle acque interne il battello Vita Pugna si muove tra Lombardia e Veneto offrendo una prospettiva davvero inusuale. In certi tratti c’è addirittura l’opzione bici per attraversare il paesaggio lasciando il fiume al mattino e ritrovare alla sera la cuccetta sulla riva.

Per infilarsi nelle baie dei Caraibi al fruscio degli alisei non c’è niente di meglio di un catamarano. Il natante di Ecocrociere si presta alla scoperta di tratti di costa raggiungibili solo grazie alla versatilità degli scafi che hanno un pescaggio ridottissimo e permettono così di avvicinare spiaggette da sogno. Rispetto ad una barca a vela tradizionale il catamarano offre spazi a bordo molto più ampi.

Dove lo spazio non manca affatto e si cercano i servizi di un (buon) albergo tradizionale, si incappa nelle crociere delle grandi navi. Tra le più grandi troviamo le navi da crociera di due grandi armatori italiani: MSC e Costa. Non cito a caso i nomi. Hanno natanti grandi, anzi grandissimi, lunghi come 3 campi di calcio e alti come un palazzo di 20 piani. Sono a loro modo anche oggetti eleganti, anche se in certi contesti sono decisamente invasive. Penso a quando sei in giro per Venezia e dalle calli vedi in fondo, nel canale, passare un rimorchiatore con attaccata un cima che cresce cresce cresce fino ad aggrapparsi a una prua che è la punta anteriore di un palazzo galleggiante che sovrasta quasi tutta la Serenissima. Eppure rispetto ai concorrenti hanno un vantaggio apprezzabile per chi ama davvero il mare: sono più pulite. Quelle di MSC, ad esempio, sono molto controllate e soggette a un severo codice di responsabilità e sostenibilità che la compagnia a gestione familiare si è imposta.
In particolare, sul concetto di sostenibilità, il lavoro della compagnia sarebbe a mio parere anche da prendere ad esempio per certi alberghi. In sostanza MSC si impegna a rispettare i mari in cui naviga e fa viaggiare i passeggeri riducendo al minimo l’impatto sull’ambiente. Sono tutte dichiarazioni dell’armatore, dettagli che mi piacerebbe verificare, anche se la garanzia di certificazione ECC (European Cruise Company) dovrebbe essere una forma di garanzia.