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Il paradosso della balena che esplode

Il cadavere di una balena che esplode su una spiaggia con tutte le frattaglie che si disperdono attorno? Non è una scena splatter, ma la realtà che capita quando il cadavere di un cetaceo si arena e, a causa della decomposizione, si gonfia fino a esplodere. Il filmato mostra alcuni casi. Sono capodogli e balenottere azzurre, a volte è necessario farle esplodere artificialmente per accelerare il processo. Il caso più recente è quello di un paesino delle Farøer che attende di potersi liberare del tanfo insopportabile provocato dal cadavere di circa 20 tonnellate (pensiamo all’odore di un topo morto e moltiplichiamo per 2000). La foto mostra invece cosa è successo mentre trasportavano il mammifero su un camion attraverso una città a Taiwan. Il paradosso di tutto questo? Le balene sono ancora cacciate e spiaggiandosi per esplodere sembra vogliano sacrificarsi per ricordare quanto alcuni paesi (non retrogradi ne poveri, tra cui il Giappone) continuino ad ignorare le leggi internazionali per la salvaguardia di questi mammiferi.

Scopri il più grande centro benessere del pianeta, gratis

Sdraiato in spiaggia a leggere o ascoltare musica? Stai camminando sul bagnasciuga o decidendo se fare il bagno? A prescindere, sappi che quando sei di fronte al mare, ti trovi anche davanti al più grande centro benessere che la natura potesse metterti a disposizione. Gratis.

Premesso che vanno adottate le necessarie precauzioni per la protezione dal sole durante le lunghe permanenze in spiaggia, la ricchezza del mare è uno scrigno di straordinarie proprietà.
L’acqua marina è ricca di sodio ed è un toccasana per i disturbi dermatologici come la psoriasi o gli eritemi grazie al potere antinfiammatorio e battericida.
Attraverso i processo osmotici il mare contrasta gonfiori e ritenzione idrica favorendo naturalmente il drenaggio.
Respirando sulla riva lo iodio e gli altri sali si sprona il metabolismo a funzionare meglio in regimi di diete grazie all’influenza sulla tiroide.
La talassoterapia è da sempre nota per i benefici su reumatismi e dolori muscolari.

Il contatto dell’acqua salata è un toccasana anche per la cellulite e aiuta l’esfoliazione.
La vicinanza del mare provoca l’ossigenazione dei tessuti aiutando la pelle a rigenerarsi ritrovando così tono e luminosità.

Naturalmente non si dimentichi che quella meravigliosa distesa blu di fronte a noi è anche una grande piscina se vi piace nuotare, ma anche uno straordinario percorso vita per massaggiare naturalmente i nostri piedi sul bagnasciuga. Per esperienza personale praticata 12 mesi l’anno sulla spiaggetta che frequento in Liguria, vi garantisco che una passeggiata di mezz’ora con i piedi in acqua ha un effetto strepitoso sulla circolazione. Ancora di più sui pensieri e sulla psiche. Provare per credere.
Questo articolo è pubblicato anche sull’Huffington Post.


Hai un cane? Portalo in spiaggia

Mi è capitato di assistere a un caso di discussione tra un gestore di stablimento balneare e una signora infastidita dai cani presenti in spiaggia.

Al di là del fastidio nell’ascoltare le obiezioni della milanesona grondante di pregiudizi, ho dato un’occhiata in rete, scoprendo che almeno la metà dei divieti per i quadrupedi sono invalidi. E’ dunque utile documentarsi per non farsi cogliere impreparati. In linea di massima, in rete si trovano comunque elenchi di spiagge con cani ammessi, basta cercare e informarsi prima di partire.

Vi confesso, che al provocatore che è in me non dispiacerebbe presentarsi lì anche con altri animali un po’ originali, tanto per arricchire un po’ la fauna da spiaggia e scoprire cosa succede.

Infradito, a ciascuno la sua, ecologica

Ho ricevuto un po’ di messaggi a strenua difesa delle infradito, calzatura estiva senza eguali per la libertà lasciata al piede ma che ha dei limiti ecologici per il forte impatto ambientale (non si recicla) e la dannosità al sistema articolare del piede e della gamba (non ammortizza).

Non voglio fare di ogni erba un fascio, anche perché adoro le infradito, e ho una serie di soluzioni da proporvi che però impongono delle scelte.

L’infradito della marchigiana Tecnofilm è realizzata in Ecopowerbio ed è completamente biodegradabile. In due anni di dissolve, ma solo se opportunamente compostata e non semplicemente tenendola ai piedi.
Rimane però il problema dell’ammortizzazione.

A questo rimediano i sandali infradito del tipo Crocs. Diciamocelo, non sono tra i più belli ma per esperienza personale riconosco che sono tra le cose più comode che possano avvolgere un piede, anche perchè sono realizzate con un tipo di gomma che permette alla pelle di respirare. Le Crocs, non le loro imitazioni, sono fabbricate in Croslite, un materiale con una base antibatterica che però non è riciclabile. L’azienda ha avviato un programma di riciclo proprio su una  filiera indipendente ma in Italia non è disponibile. Per contro, però, questo tipo di infradito dura molto di più, andando ben oltre la singola stagione. Il prezzo, intorno ai 32 euro, non è paragonabile alle altre infradito ma compete con molte calzature comode.

In ambito sportivo, le infradito di un  marchio da corsa sono di Salomon. Carine, avvolgenti e ben ammortizzate sembrano un buon compromesso tra chi domanda prestazioni (han la suola di un sandalo) e comodità.

Salendo ancora nella fascia di prezzo, tra i comodi evergreen ci sono i Birkenstock. Comodi, eleganti e molto trendy, anche se molto lontani come immagine dalla immortale flipflop da surfista.

Dramma sulla spiaggia, in Olanda ci stanno lavorando

Finire impigliata in una rete, provare a dimenarsi e rimanere quasi soffocata nel tentativo di liberarsi, è un’esperienza che non si augura a nessuna creatura. Nella migliore delle ipotesi, i postumi sono cicatrici  nella carne viva.

C’è una struttura in Olanda che si occupa di porre rimedio. Come una goccia nel mare, ma è già qualcosa. Se vi capitasse di essere nella parte settentrionale dei Paesi Bassi, è una bella esperienza da condividere per capire cosa succede sul campo dell’assistenza clinica alla fauna selvatica. La serietà dell’istituto è confermata dal fatto non vogliono vincolarsi a sponsor unici ma accettano donazioni piccole e piccolissime. Per chi volesse, c’è perfino la possibilità di adottare una foca.

Le foche si meritano la fama di essere tra i mammiferi più simpatici nell’immaginario collettivo, eppure continuano ad essere tra le specie minacciate. Osservare volontari che si prendono cura di loro, è un’esperienza che non si dimentica ed è sempre un piacere raccontare.