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Be a sandwich, il tuffo con lo squalo che ti aspetta

Vacanze strane: uno squalo nel mare dove ti sei appena tuffato non è un’esperienza che capita tutti i giorni, tanto più se hai con te una videocamera. Il giovane australiano può dirsi fortunato e le riprese non sono neanche male. L’esclamazione finale la dice lunga sull’esperienza che, probabilmente, non dimenticherà mai.
Per quanto le acque australiane siano tra le più rischiose per i contatti tra uomini e squali (il filmato è stato girato a Sidney) teniamo presente che al mondo muoiono più persone per shock anafilattico da punture di api che non per assalti di squali. 
Esiste un ottimo doc sui pescecani, diffuso anche nelle sale Imax. Il trailer è spettacolare e la frase del ricercatore scientifico che afferma che noi siamo più pericolosi per gli squali di quanto loro lo siano per noi è eloquente.
Buoni tuffi, anche all’amico un po’ bastardo che ha urlato “shark” un attimo dopo che si era tuffato il temerario.

Il volo in punta di becco

Un cucciolo di pellicano perde i genitori dopo una tempesta ma è adottato dal centro di Greystoke Mahone in Tanzania. La confidenza con il personale cresce al punto che la sua storia e l’apprendimento del volo sono ripresi da una angolazione molto particolare.
La storia di come il grosso pennuto (i pellicani adulti superano  i 10 kg) è stato riabilitato è anche riportata nel blog. Da come vola si direbbe che siano riusciti a piazzare la camera in modo non invasivo sul becco. La protuberanza che serve agli uccelli per nutrirsi in certi punto è molto vascolarizzata e un tentativo maldestro di fissare l’apparecchiatura avrebbe provocato grandi dolori a questo cameraman d’eccezione.

Attacco alla vetta, in città

Due ragazzi russi, il secondo edificio più alto del mondo, una cavalcata verticale di oltre 600 metri.

Nel cuore di Shanghai, i due ninja urbani hanno scavalcato la recinzione del cantiere prima dell’alba e hanno iniziato la loro scalata per bucare le nubi della capitale economica cinese. Con le telecamere sulla testa, il risultato è un video di pura adrenalina dove non si riesce a non tremare quando i due raggiungono la passerella finale a sbalzo sul nulla. 

Il salto più alto dell’umanità

Non è proprio come buttarsi da un satellite, ma il panorama da lassù deve essere stato parecchio bello. La terra, forse, sembrava piccola là in basso e l’uomo davvero una formichina. L’angolazione è inedita e trasmette un po’ il pathos dell’impresa avvenuta nell’ottobre 2012. Qualche numero: Felix Baumgartner si è lanciato da quasi 40 km, la salita col pallone ha richiesto tre ore, nel tuffo di 10 minuti il corpo ha superato mach 1.