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Un video segreto per il buonumore.

Ci spiano, azzerano la riservatezza, seguono quasi ogni nostro movimento, perfino quando ci sentiamo al sicuro. Sono le telecamere a circuito chiuso e le web cam che pullulano in ogni angolo delle città, anche quando non ce lo aspettiamo.

Sono uno degli elementi più innaturali a cui si possa pensare, assimilabili al Grande Fratello controllore di ogni cosa.
Qualcuno ha pensato a farne un video, ma dando un’angolazione particolare. Un film dove le telecamere di sicurezza mostrano un’idea diversa, migliore,  del mondo. Visto da qui, il giorno non è poi così male.

Una casa low budget nel verde

Ridurre le dimensioni e spostarsi in ambienti dove occhi e polmoni possano respirare. Una gallery fotografica prova a sviluppare il tema, a mio giudizio riuscendoci abbastanza.

Facile rendersi anche conto che tra il farsi progettare una casa brutta e una bella non c’è grande differenza di costo, come dimostrano la semplicità di alcune delle realizzazioni.

Per la cronaca, la maggior parte di quelle fotografate sono anche efficienti dal punto di vista energetico. Alcune di loro, poi, hanno una semplicità costruttiva esemplare: basta un piccolo appezzamento e la voglia di costruirsi un rifugio e il gioco è (quasi) fatto a un costo molto minore di un appartamento convenzionale in città.

Fatti un antizanzare naturale

Contrastare le zanzare in modo naturale si può. Potete farlo direttamente voi o delegare a un amico volante che ne sia ghiotto e che le catturi prima che entrino in casa.

Il fai-da-te:
Potete fabbricare in poche mosse una trappola, vi servono: 200 ml di acqua, 50 grammi di zucchero di canna, 1 grammo di lievito (lievito di pane, che si trova in qualsiasi supermercato) e una bottiglia di plastica da 2 litri.

Procedura:
1> Tagliare la bottiglia di plastica a metà. 
2> Mescolare lo zucchero di canna con l’acqua calda. Lasciate raffreddare. Quando è freddo, versare nella metà inferiore della bottiglia.
3> Aggiungere il lievito. Non c’è bisogno di mescolare. 
4> Posizionare la parte imbuto, capovolta, nell’altra metà della bottiglia.
5 > Avvolgere la bottiglia con qualcosa di nero, meno la parte superiore, e mettere in qualche angolo della vostra casa.
In due settimane si vedrà la quantità di zanzare e le zanzare intrappolate all’interno della bottiglia.

Il fai-fare-a-lui:
Vi serve un pipistrello, meglio due. Ne bastat infatti una coppia per ridurre drasticamente la quantità di fastidiosi insetti in terrazzo e, di conseguenza, all’interno della casa. Praticamente faranno loro il lavoro sporco, ma a proposito di sporco, tenete presente che ci sará sempre un po’ di guano alla base. Un piccolo disagio per un grande vantaggio.

Se siete disgustati dalla proposta, non immaginate di dover convivere con dei piccoli dracula da tenere al guinzaglio in casa. Piuttosto convincetevi che il mettere una bat-box (ne esistono davvero di carine) in un angolo di giardino o in una parte del terrazzo è un rimedio naturale e senza fatica.

Quanto manca al marciapiede?

Il 5 giugno è la Giornata Mondiale dell’Ambiente.
Qualcuno ha provato a sintetizzare la storia dell’uomo nel rapporto con l’ambiente con un’animazione arrivando a un risultato che sarebbe divertente se non fosse che il catastrofismo aleggiante è più che motivato.

Proprio il 5 a Torino, in occasione della giornata conclusiva di CinemAmbiente si proietta il film Ultima Chiamata di Enrico Cerasuolo. La trama parte dal libro Il limite dello sviluppo, la cui sintesi è disponibilie in pdf (in inglese). 

Il concetto base era che la Terra, in quanto sistema finito, cioè con risorse limitate, non può garantire una crescita infinita. Nel 1972 un gruppo di studenti del MIT teorizza che ai ritmi di sviluppo del boom, il mondo avrebbe potuto collassare entro il 2050 se non si fossero presi provvedimenti.
Ovvio che, in pieno boom, parlare di collasso era come mettere all’improvviso un bastone (di scetticismo) nei raggi della bicicletta (del progresso) che si muoveva a tutta velocità (destinazione di breve periodo: più benessere per tutti).

Oggi invece si sa che quei visionari non solo avevano ragione, ma il legame sviluppo-risorse-clima potrebbe complicarsi prima del previsto.
Invito tutti a guardarsi il film. Conoscete il racconto dell’uomo che si butta dal grattacielo? A ogni piano l’esperienza del volo è quasi eccitante e ad ogni piano il nostro Icaro ripete a sè stesso che fino ad ora non è successo nulla. Ecco, forse dovremmo iniziare a domandarci quanto manca al marciapiede.

La qualità della vita di un paese in due minuti

Cosa fa di un paese un bel paese in cui vivere?

Gli olandesi sono riusciti a sintetizzarlo in un filmato che è prima di tutto uno spot alla loro nazione (con un occhio privilegiato alla bella Amsterdam), ma è anche una dichiarazione di intenti sul cosa si intende per qualità della vita, dall’energia sostenibile alla cultura passando naturalmente per mobilità, cibo, divertimento. Aspettatevi naturalmente bici, tanta bici.

Prendetevi i due minuti necessari, nella peggiore delle ipotesi aggiungerete una meta al bagaglio delle idee weekend, e chissà che non vi sia d’ispirazione per qualcos’altro.

Il ragno che mangia i gatti

Non esiste e non può esistere un ragno capace di mangiare gatti o cani, a meno che non attingiamo a copioni hollywoodiani.
Eppure qualcuno se l’è bevuta.

La foto che circola in internet del temibile Ragno Strega dell’Angola è una bufala di photoshop, al dettaglio neanche troppo ben riuscita.
Ci sono precise ragioni scientifiche per cui un ragno non può superare certe dimensioni. Prima di tutto una certa inefficienza nel sistema di respirazione in quelli che in altri esseri sarebbero i polmoni ma nei ragni sono organi poco sviluppati paragonabili a polmoni a libro che garantiscono un buon funzionamento ma solo su piccole dimensioni.
Analogamente, non funzionerebbe il sistema strutturale di un ragno gigante, il cui esoscheletro non riuscirebbe a garantire le prestazioni di robustezza degli aracnidi di dimensioni contenute. In pratica, più il ragno si ingrandisce e meno robusta sarà la sua protezione. I ragni più grandi esistenti, davvero al limite fisiologico della dimensione, rimangono dunque la Tarantola Golia, in grado di mangiarsi piccoli uccelli, e il ragno Cacciatore del Vietnam.
In compenso di gigante c’è la reazione della gente che, a volte, anche solo per un ragnetto innocuo, salta sulla sedia e non esita a schiacciarlo con una ciabattata. Immaginate dunque le reazioni di un aracnofobico di fronte all’installazione dell’artista tedesco Friedrich van Schoor, la sua simulazione dei ragni giganti nella stanza sulla strada ha inorridito parecchie persone.

Questo articolo è pubblicato anche sull’HuffingtonPost.

La bici da 100km/h

Ai primi test questa bici ha raggiunto i 96km/h. Non è bella da vedersi e ha già evidenziato un problema ai freni (ma va?) in decelerazioni improvvise, ma intanto si può rispondere alla domanda del quanto veloce può andare una bici in pianura.

Ha una corona con 4 volte la dentatura normale e un assetto che sembra fatto per segmentarti la schiena. Se è un problema di fame da velocità, meglio allora i matti che su bici un po’ più normali si lanciano in discesa fino a velocità di 160 all’ora.
Rimango però della vecchia idea che su una bici mi sono inutili prestazioni da record, che peraltro le mie gambe non terrebbero. Però mi piace pensare che se uno volesse…

Le meteobufale e il risarcimento per “mancata primavera”

Solo tre giorni fa, decollando da Milano, la catena alpina era imbiancata di neve fresca. tre giorni fa, però, era il 28 maggio, non il 28 gennaio. Contemporaneamente i titoli meteo dei siti cantavano “L’inverno più freddo degli ultimi due secoli”, “Clima inesorabilmente variato”, un amico di facebook azzardava addirittura l’idea di un risarcimento per la primavera 2013 mai arrivata.
Cosa c’è di vero nei ritratti delle tendenze climatiche che leggiamo un pò ovunque?
Ho cercato risposte nei siti meteo, compresi quelli che interpellavano esperti e studiosi come Mario Giuliacci.
Alle domande , la sintesi delle risposte.
Il clima sta davvero cambiando? Dal punto di vista delle temperature sì, ma non verso il freddo. Nell’ultimo secolo le temperature sono aumentate di circa mezzo grado, ma il riscaldamento non è stato né costante né uniforme. L’Europa è stata tra le zone maggiormente interessate al riscaldamento.
Quando sono iniziati i rilievi attendibili e cosa c’è di vero nelle affermazioni sensazionalistiche? I rilevamenti attendibili sono iniziati nel 1880 e le tre annate più calde sono nel periodo recente, ossia 2010, 2005 e 1998.
Piove di più, caldo e freddo si succedono con rapidità e si perdono le mezze stagioni?
I giorni piovosi sono diminuiti di circa il 12%, ma in compenso è aumentata l’intensità media della pioggia: insomma, piove meno di frequente, ma quando piove lo fa con maggior intensità.
E per il futuro, cosa dobbiamo aspettarci? Le analisi indicano che in alcune regioni, fra cui purtroppo anche il Mediterraneo, entro la fine del secolo le piogge potrebbero ridursi fino anche del 40%. Insomma, in Italia, stando a tutte queste proiezioni, entro la fine del secolo potrebbe piovere molto di meno, ma e le piogge residue potrebbero avere un carattere decisamente violento.
Ricapitolando: il problema non è il freddo, ma il caldo.
Perchè? La terra vista dallo spazio è avvolta dalla sua sottile atmosfera, un cappottino che in soli 10 chilometri contiene tutti i fenomeni meteorologici che condizionano la nostra vita. Il cappottino non è inerte: le attività umane modificano i delicati equilibri di questo sottile strato dell’atmosfera e del clima.
La concentrazione della co2, il più abbondante tra i “gas serra”, dal 1850 è aumentata del 35% grazie a quella che pompiamo nell’aria per le attività umane. Aumento della co2 e della temperatura globale sono sempre state correlate negli ultimi 500000 anni, lo rivelano i carotaggi delle calotte polari.
Tuttavia le previsioni climatiche a lungo termine restano incerte a causa della grande complessità dell’atmosfera, della biosfera e degli oceani, grandi serbatoi di calore. In passato, ben prima della rivoluzione industriale, si sono alternati cicli caldi e cicli freddi. Ora però sta succedendo tutto più velocemente, come evidenziato nel documentario di Al Gore Una scomoda verità .
Considerazioni finali: attenzione alle affermazioni sensazionalistiche. Ogni voce potrebbe attingere a fonti diverse e ognuna rivelare un dato estremo reale. L’unico dato leggibile è che qualcosa sta sì cambiando, ma siamo in terra incognita dove le variabili sono tante e tali che potrebbero prendere un corso non previsto. Possiamo solo sperare e, nel nostro piccolo, cercare di contribuire il meno possibile al disastro. Lo so, la lotta è tra la mia bici e il Pil della Cina, ma ogni grande cammino inizia da un piccolo passo.
Questo articolo è stato pubblicato anche sull’HuffingtonPost.

Dramma sulla spiaggia, in Olanda ci stanno lavorando

Finire impigliata in una rete, provare a dimenarsi e rimanere quasi soffocata nel tentativo di liberarsi, è un’esperienza che non si augura a nessuna creatura. Nella migliore delle ipotesi, i postumi sono cicatrici  nella carne viva.

C’è una struttura in Olanda che si occupa di porre rimedio. Come una goccia nel mare, ma è già qualcosa. Se vi capitasse di essere nella parte settentrionale dei Paesi Bassi, è una bella esperienza da condividere per capire cosa succede sul campo dell’assistenza clinica alla fauna selvatica. La serietà dell’istituto è confermata dal fatto non vogliono vincolarsi a sponsor unici ma accettano donazioni piccole e piccolissime. Per chi volesse, c’è perfino la possibilità di adottare una foca.

Le foche si meritano la fama di essere tra i mammiferi più simpatici nell’immaginario collettivo, eppure continuano ad essere tra le specie minacciate. Osservare volontari che si prendono cura di loro, è un’esperienza che non si dimentica ed è sempre un piacere raccontare.