Il ragno che mangia i gatti

Non esiste e non può esistere un ragno capace di mangiare gatti o cani, a meno che non attingiamo a copioni hollywoodiani.
Eppure qualcuno se l’è bevuta.

La foto che circola in internet del temibile Ragno Strega dell’Angola è una bufala di photoshop, al dettaglio neanche troppo ben riuscita.
Ci sono precise ragioni scientifiche per cui un ragno non può superare certe dimensioni. Prima di tutto una certa inefficienza nel sistema di respirazione in quelli che in altri esseri sarebbero i polmoni ma nei ragni sono organi poco sviluppati paragonabili a polmoni a libro che garantiscono un buon funzionamento ma solo su piccole dimensioni.
Analogamente, non funzionerebbe il sistema strutturale di un ragno gigante, il cui esoscheletro non riuscirebbe a garantire le prestazioni di robustezza degli aracnidi di dimensioni contenute. In pratica, più il ragno si ingrandisce e meno robusta sarà la sua protezione. I ragni più grandi esistenti, davvero al limite fisiologico della dimensione, rimangono dunque la Tarantola Golia, in grado di mangiarsi piccoli uccelli, e il ragno Cacciatore del Vietnam.
In compenso di gigante c’è la reazione della gente che, a volte, anche solo per un ragnetto innocuo, salta sulla sedia e non esita a schiacciarlo con una ciabattata. Immaginate dunque le reazioni di un aracnofobico di fronte all’installazione dell’artista tedesco Friedrich van Schoor, la sua simulazione dei ragni giganti nella stanza sulla strada ha inorridito parecchie persone.

Questo articolo è pubblicato anche sull’HuffingtonPost.