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Scopri il più grande centro benessere del pianeta, gratis

Sdraiato in spiaggia a leggere o ascoltare musica? Stai camminando sul bagnasciuga o decidendo se fare il bagno? A prescindere, sappi che quando sei di fronte al mare, ti trovi anche davanti al più grande centro benessere che la natura potesse metterti a disposizione. Gratis.

Premesso che vanno adottate le necessarie precauzioni per la protezione dal sole durante le lunghe permanenze in spiaggia, la ricchezza del mare è uno scrigno di straordinarie proprietà.
L’acqua marina è ricca di sodio ed è un toccasana per i disturbi dermatologici come la psoriasi o gli eritemi grazie al potere antinfiammatorio e battericida.
Attraverso i processo osmotici il mare contrasta gonfiori e ritenzione idrica favorendo naturalmente il drenaggio.
Respirando sulla riva lo iodio e gli altri sali si sprona il metabolismo a funzionare meglio in regimi di diete grazie all’influenza sulla tiroide.
La talassoterapia è da sempre nota per i benefici su reumatismi e dolori muscolari.

Il contatto dell’acqua salata è un toccasana anche per la cellulite e aiuta l’esfoliazione.
La vicinanza del mare provoca l’ossigenazione dei tessuti aiutando la pelle a rigenerarsi ritrovando così tono e luminosità.

Naturalmente non si dimentichi che quella meravigliosa distesa blu di fronte a noi è anche una grande piscina se vi piace nuotare, ma anche uno straordinario percorso vita per massaggiare naturalmente i nostri piedi sul bagnasciuga. Per esperienza personale praticata 12 mesi l’anno sulla spiaggetta che frequento in Liguria, vi garantisco che una passeggiata di mezz’ora con i piedi in acqua ha un effetto strepitoso sulla circolazione. Ancora di più sui pensieri e sulla psiche. Provare per credere.
Questo articolo è pubblicato anche sull’Huffington Post.


L’essere dai superpoteri esiste

Vede a colori con 16 fotoricettori (i cani ne hanno 2 e l’essere umano ne ha 3), ogni suo singolo occhio è scomposto in tre parti per avere la visione 3D, può perforare i vetri di acquari sottili, quando nuota è più veloce di un proiettile, riesce a cavitare per trarre in inganno i suoi nemici, ha doti mimetiche sorprendenti e un veleno letale. Un supereroe? No, non esce dalla fantasia di un fumettista ma è un gamberetto.

La realtà su di lui e sulla sua specie la trovate in rete, la riflessione che mi viene è che la prossima volta che me lo troverò nel piatto, sarà un po’ come se starò per mangiare addentare un misto tra Superman e il mago Merlino.

Hai un cane? Portalo in spiaggia

Mi è capitato di assistere a un caso di discussione tra un gestore di stablimento balneare e una signora infastidita dai cani presenti in spiaggia.

Al di là del fastidio nell’ascoltare le obiezioni della milanesona grondante di pregiudizi, ho dato un’occhiata in rete, scoprendo che almeno la metà dei divieti per i quadrupedi sono invalidi. E’ dunque utile documentarsi per non farsi cogliere impreparati. In linea di massima, in rete si trovano comunque elenchi di spiagge con cani ammessi, basta cercare e informarsi prima di partire.

Vi confesso, che al provocatore che è in me non dispiacerebbe presentarsi lì anche con altri animali un po’ originali, tanto per arricchire un po’ la fauna da spiaggia e scoprire cosa succede.

La ragazza che ha incontrato lo squalo

La naturalista Julie Anderson riesce a danzare con gli squali.

Julie fa capo a un gruppo di conservazionisti che ha fatto della protezione degli squali la propria bandiera, tanto da chiamarsi Sharks’ Angels.

Perché proteggere un animale ritenuto nell’immaginario comune tanto crudele? Premesso che al mondo muoiono più persone per punture di vespa che non per attacchi di squalo, questo pesce tanto antico quanto perfetto nella sua tecnica di navigazione è un elemento cardine della catena alimentare. Senza di lui, il mare si ammalerebbe.

Lo scopo degli angeli degli squali è dunque la sensibilizzazione del rischio estinzione del predatore dei mari, che nel Mediterraneo si è ormai ridotto del 97%. Per chi non lo sapesse, tra le cause del massacro degli squali c’è anche la raccolta della pinne dell’animale, ingrediente per una zuppa.

Quel che non si dice a chi ordina la pietanza, è che, strappata la parte del malcapitato essere, lo stesso viene buttato in mare abbandonato al destino di morire dissanguato.

Montecristo, cercasi guardiano del tesoro

Sarà per il celebre conte protagonista del romanzo di Alexandre Dumas, o per la fama di luogo inavvicinabile in quanto riserva integrale, o ancora per la leggenda di un favoloso tesoro celato in una sua grotta, l’isola di Montecristo è tra i luoghi più affascinanti del nostro paese.

Questo scoglio di granito alto 645 metri si estende per circa 13 chilometri quadrati al largo dell’isola del Giglio ed ha la caratteristica di essere stato presidiato da un guardiano quasi ininterrottamente dal 1890. Il guardiano era una figura di riferimento sia per i forestali che pattugliavano l’isola che per i ricercatori che di tanto in tanto approdavano qui per motivi di studio.

Da oggi però, causa Spending Review, basta guardiano. Montecristo torna ad avere un motivo di fascino in più.
Sull’isola si trovano resti di fortificazioni e di un monastero benedettino, le uniche costruzioni sono quelle a Cala Maestra: la casa del guardiano e la Villa, testimonianza di quando l’isola era una riserva di caccia dei nobili che la possedevano.

Su questa terra, dove è vietato pescare, pernottare e sbarcare senza permesso, si può accedere solo con l’autorizzazione speciale del Parco dell’Arcipelago Toscano.

5 terre, un solo marchio

Abbiamo ancora negli occhi le immagini devastanti delle alluvioni di due anni fa, quando i torrenti in piena trascinarono nel mare impazzito pezzi di paesi.
Normalizzata la situazione, le Cinque Terre tornano ad essere il paradiso a portata di tutti che sono sempre state.

Sperando che la lezione sia servita, ora si aggiunge qualcosa al tesoro dell’area marina cantata da Montale. Al già unico ambiente dove le case torreggiano sulle onde e i paesi sono collegati solo dal treno e dal sentiero (sogno!), il consorzio del Parco ha iniziato un progetto per un marchio di qualità.

Non è un’invenzione di marketing, ma uno strumento innovativo che tocca vari ambiti dall’energia all’alimentazione passando da trasporti, gestione agricola, risorse, trattamento delle sostanze tossiche.

E’ un buon esempio di quello che potrebbe essere applicato su molti dei 7500km di coste del nostro paese. Con quello che è successo qui, nessuna scusa dovrebbe essere trovata contro pigrizia e malgoverno.

La Svizzera senza mare ma con navi all’avanguardia

Gli svizzeri sembra che di navi se ne intendono davvero. Passi che non si affacciano sul mare ma hanno già vinto la Coppa America, da due anni detengono anche il primato della nave solare più grande. Il progetto è ambizioso.

La PlanetSolar Turanor, dopo aver circumnavigato la Terra spinta solo dal sole e dai 540 metri quadri di pannelli fotovoltaici, ora continuerà a navigare dedicandosi agli studi sull’ambiente.

Non sarà la soluzione definitiva per spostare le merci, i cui cargo richiedono molta più energia, ma è una dimostrazione che le tecnologie esistono e che un certo tipo di nautica come diporto e crociere potrebbe diventare un po’ più verde di quello che è.

In fondo, Darwin insegna che il coraggio di sperimentare è sempre apprezzato anche dalla natura.

Uomini, orche e pugni.

Ancora a proposito di mammiferi marini, fatevi un sogno qui. Potete provare qualcosa di simile, ma non uguale, all’acquario di Genova: presentatevi all’ingresso a un paio d’ore dalla chiusura, fatevi il giro, godetene, poi tornate alla vasca iniziale dei delfini. Sarete a quel punto da soli perché tutti gli altri saranno avanti nel percorso e nessuno sta più entrando. Se vi sedete al centro della vetrata, avrete la certezza che loro vi notino e giochino solo per voi. Rimaneteci pure finché non arriverà il guardiano a ricordarvi che stanno chiudendo, tranquilli che non vi dirà niente perché sa perfettamente la ragione per cui voi siete lì.
Tornando alla clip iniziale, le immagini sono tratte da un film che in Italia è passato quasi inosservato, Un sapore di ruggine e ossa. Rimasto nelle sale (forse) una settimana, per fortuna ora è già disponibile in DVD. Il film è ispirato da una serie di racconti del canadese Craig Davidson e la trasposizione è una pellicola dalle tinte forti, due storie che si intrecciano costruendo qualcosa senza risparmiare dei pugni nello stomaco.
A volte, per crescere, serve anche questo.

Se un delfino ti chiamasse per nome?

I delfini si chiamano per nome, ora è anche provato. Se qualcuno avesse ancora qualche dubbio sull’intelligenza e sulla capacità di questi mammiferi vada a dare un’occhiata qui. Il filmato è impressionante, sembra addirittura di intuire qualcosa di quello che dicono.
Ho provato una volta a fare il bagno con loro e garantisco che è una delle sensazioni più strane che mi sia mai capitata. Ero ad Eilat, in Israele, penso che sia un’esperienza che tutti dovrebbero provare. Ho scoperto poi dopo che esistono, nel mondo, anche viaggi organizzati specializzati in quelle che si chiamano le dolphin experience.
Ho purtroppo anche scoperto che, sembra strano ma siamo sullo stessa pianeta, qualcuno li massacra senza pietà, e non parliamo di qualche popolo in po’ barbaro costretto ad uccidere per sopravvivere. La mattanza dei delfini è purtroppo ancora in uso nella  civilissima Danimarca, il filmato è sconsigliato a chi è debole di stomaco. Sembra strano che il paese leader per i chilometri di piste ciclabili procapite e per la produzione di energia eolica scivoli sui mammiferi marini più affini all’uomo. Copenaghen sembra ignorare il problema e le voci di condanna che si levano dalla comunità internazionale.