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Dove andare domenica: Palanzo e Palanzone

Domenica uggiosa e inizio del foliage tra i boschi affacciati sul lago di Como. Se cercate atmosfere che avrebbero fatto impazzire Stendhal, puntate a Faggeto Lario e raggiungete la frazione Palanzo. Per certi aspetti è come buttarsi in una macchina del tempo.
La veduta dalla Madonna del Soldo è notevole per come pare di essere sospesi su un fiordo, chi vuole può anche salire fino al Palanzone con una facile passeggiata. In paese vi consiglio di visitare l’atelier di Walter, lo scultore che ha carpito alla natura il segreto di riprodurre le foglie.
Trattorie in zona non ne mancano. E se cercate un posto dove dormire in deliziose stanzette rivestite in legno e battezzate con nomi di pittori paesaggisti, provate qui e dite pure che vi mando io.

Dove domenica? Un giorno d’autunno nel Parco sull’Arcipelago

Una domenica d’autunno nel Parco dell’Arcipelago Toscano è uno stimolo a scoprire uno dei gioielli insulari del Bel Paese. Dimenticate folla, negozi, traffico. Scegliete la più piccina delle isole, Giannutri. Una leggenda racconta che riemersero quando una dea perse una collana in mare e le perle tornarono in superficie con la forma di questi magici scogli. Forse questo era il monile più prezioso e aggraziato.
Come tutti i gioielli, non è per tutti ed è necessario prenotarsi per goderne. ll giro dell’isola è una magnifica passeggiata nella macchia mediterranea. Gli scorci di sole e la quiete delle calette cristalline sono un invito all’ultimo bagno della stagione. C’è anche una chicca: I resti romani di Villa Domitia non sono visitabili, ma con un po’ di educazione e attenzione…

5 terre, un solo marchio

Abbiamo ancora negli occhi le immagini devastanti delle alluvioni di due anni fa, quando i torrenti in piena trascinarono nel mare impazzito pezzi di paesi.
Normalizzata la situazione, le Cinque Terre tornano ad essere il paradiso a portata di tutti che sono sempre state.

Sperando che la lezione sia servita, ora si aggiunge qualcosa al tesoro dell’area marina cantata da Montale. Al già unico ambiente dove le case torreggiano sulle onde e i paesi sono collegati solo dal treno e dal sentiero (sogno!), il consorzio del Parco ha iniziato un progetto per un marchio di qualità.

Non è un’invenzione di marketing, ma uno strumento innovativo che tocca vari ambiti dall’energia all’alimentazione passando da trasporti, gestione agricola, risorse, trattamento delle sostanze tossiche.

E’ un buon esempio di quello che potrebbe essere applicato su molti dei 7500km di coste del nostro paese. Con quello che è successo qui, nessuna scusa dovrebbe essere trovata contro pigrizia e malgoverno.

Piove ed è lunedì per tutti, datti alla birra o entra nella tua bolla

Ami la birra al punto da dormirci dentro? C’è l’hotel che fa per te, con il letto ricavato in una vecchia botte di fermentazione.

E’ solo una delle proposte di una collezione di alberghi strani, anzi stranissimi. Pareti di ghiaccio o camere a forma di bolla saranno l’occasione per ricordare un prossimo weekend stravagante o la vacanza tre le più originali della tua vita.

E’ dura riprendere? 33 luoghi dove scappare subito

Sono 33 i luoghi che per il sito Buzzfeed valgono la fuga perfetta degli amanti dei luoghi desolati, quella che garantisce di raggiungere un posto davvero fuori dal mondo e, soprattutto, al sicuro da ogni scocciatura. Il primo è in Italia, ma servono bombole e pinne, essendo il Cristo degli Abissi di san Fruttuoso, nella mai abbastanza conosciuta Liguria.

Lo status di “luogo abbandonato” alla statua del Redentore, immersa in un’ansa nel parco della penisola di Portofino, è un po’ forzato. Il posto è molto frequentato dai subacquei, che spesso ci organizzano anche cerimonie e matrimoni (sì, avete letto bene: una coppia si scambia l’anello tra i pesci). E’ dunque un posto magico, ma non lo definirei abbandonato. Inviterei piuttosto quelli di Buzzfeed a scoprire villaggi minerari come Cassagna, sempre in Liguria nella valle di Nè, a circa 30 km dal nostro Cristo. La foto della vallata, in fatto di isolamento e natura, si commenta da sola.

Il resto del loro elenco però funziona, così seguono a ruota una serie di amenità tra deserti, ex fabbriche di missili, lunapark abbandonati, villaggi invasi dalla sabbia, fino a ruderi industriali, come nel caso di quello a Sorrento a pochi metri dal mare, o Craco, borgo scavato nella pietra della Basilicata.

Un giro fotografico è  gratis e possiamo partire subito. L’andarci è un’altra faccenda che spesso implica vestiti antistrappo, scarpe corazzate e non aver paura a scavalcare recinzioni, scostare ragnatele e ascoltare rumori di fantasmi all’imbrunire.
Non rimane che augurarsi che questi luoghi, meta per i collezionisti di deserti, rimangano almeno preservati dalla foga di chi vede business ovunque e, se mai dovessero essere recuperati, non tradiscono la loro vocazione di oasi di pace.

Weekend dove ci sono i dinosauri

Bestioni squamati dalle fauci minacciose avvistati nel Parco di Monza.

Rimarrá installata fino a settembre la mostra sui dinosauri nel grande polmone verde alle porte di Milano. L’originale allestimento è diviso in due sezioni tra Villa Mirabello e il prato a fianco all’adiacente cascina. La qualitá delle riproduzioni é elevatissima, al punto da impressionare quando l’effetto delle brume serali accentuano la suggestione di una foresta giurassica in quel della Brianza.

Notevole anche il livello delle didascalie, il cui rigore scientifico é affidato a paleontologi italiani di fama internazionale, garantito dall’autoritá di Jack Horner, statunitense esperto in materia e titolare delle più importati campagne di scavo degli ultimi tempi. Nel video, il paleontologo ci dimostra che quando ordiniamo un pollo arrosto siamo molto più vicini di quanto immaginiamo a un dinosauro.

Proprio per questo motivo, la visita é consigliata a tutti. In fondo, da Spielberg in poi, chi non ha mai immaginato dal vero questi famelici lucertoloni per cui noi saremmo solo una saporita tartina?

Weekend dove… c’é un vecchio asilo

Esercizi pratici di ecococcole.

Non so se è serio per un blog, ma lo era per il momento trascorso in Monferrato. Lei è la compagna del pittore Pier Bosco. La potete incontrare e ricevere (quasi) la stessa dose di coccole se andate a visitare l’atelier di Pier.
Suggerisco anche di fermarsi in zona, magari dormendo in un vecchio asilo che prima era un convento. Il posto è stato ristrutturato  splendidamente con le finestre affacciate sul chiostro. Chiedete di Maria e dite che vi mando io. Lei è una collezionista d’arte e il luogo si presta ad ospitare dei pezzi interessanti, in questo momento uova raffinatissime dalla corte degli Zar e una personale di Pier Bosco. L’uomo è una specie di ligabue monferrino, in tutta la sua vita si è fatto circo 800 autoritratti, i più rappresentativi sono ora esposti nell’aula della Locanda dell’arte. Non sottovalutate il personaggio, dico davvero. Alcuni degli sguardi dipinti hanno un potere ipnotico, capace di inchiodarti. Poi fatevi consigliare per il tour dei castelli della zona e il Sacro Monte di Crea. Il ristorante del santuario è una buona vetrina della cucina monferrina. Verso sera, quando le ombre si allungano tra le colline, salite alla cantina di Fabrizio Iuli e scoprite cosa succede quando un giovane si innamora delle proprie vigne recependo gli insegnamenti del nonno e mettendoci del suo.
Buona passeggiata 😉

La collezione di uova russe
La stanza all’ultimo piano della Locanda dell’Arte
Veduta sui tetti di Solonghello

Confidenze al Sacro Monte di Crea (Patrimonio Unesco)

Il gran fritto misto del ristorante del Sacro Monte
La cappella del Paradiso
Ritratto
Pier Bosco: pittore, poeta, narratore del Monferrato