Il cucciolo di babbuino e il giovane leopardo

A volte la legge della natura andrebbe riscritta, o quanto meno meriterebbe l’aggiunta di capoversi tipo “se una creatura è indifesa va protetta senza condizioni”.
Le immagini del documentario sono eloquenti, potremmo fermarci a queste. La storia completa, però induce altre riflessioni, rendendo l’episodio indimenticabile.

Questo argomento è stato segnalato da Alessio Ciani.

Urina nel serbatoio, adittivo del futuro

Arriva dalla Sardegna un’idea che tutti possiamo avere tra le mani. Anzi in corpo. L’urina è adatta ad alimentare i motori. Nel corso di un convegno di Legambiente tenutosi ad Alghero, Franco Lisci, progettista e ricercatore con un passato alla Fiat, ha spiegato che non siamo lontani da un futuro dove la dipendenza dalla benzina sarà ridotta grazie alla pipì.

«L’urina è un’energia pulita, ricavata senza impiego di petrolchimici, biomasse, senza produrre gas e, considerate le minime dimensioni dell’impianto, senza consumo di suolo. L’energia prodotta dall’impianto a urina sarebbe adatta anche per i motori di automobili, camion e barche che potrebbero usare soltanto urina pura al posto della benzina o di altri carburanti – afferma l’imprenditore sardo – tuttavia per lo Stato italiano questo uso è illegale, mentre è consentito l’uso di additivi, così abbiamo realizzato dei trasformatori che consentono di mettere l’urina nel motore delle automobili anche parzialmente.»

I risultati sono molto incoraggianti. Il risparmio su un’auto a benzina è del 35 per cento, su un’auto a gasolio del 60, mentre sulle auto a gas arriverebbe all’80 per cento.
La sostenibilità dell’idea è accentuata dall’utilizzo di filtri a base di lana grezza, risorsa naturale e abbondante nel Medio Campidano della nostra isola maggiore.

Ora i casi sono due: o questa è l’idea del secolo e Il Signor Lisci sta per diventare una celebrità, o ce lo troveremo a breve implicato come protagonista in un caso di spionaggio dove i signori del petrolio si saranno attivati per ibernarlo a nostra insaputa da qualche parte. Noi tutti tifiamo per il nostro scienziato.

Il 14 e 15 dicembre fai un regalo facendo del bene all’ambiente

Green Christmas, Natale verde è il mercatino all’insegna dello stile di vita naturale. Da venerdì 14 a domenica 16, nella suggestiva cornice della Fonderia Napoleonica di Milano si potrà curiosare tra abiti eco, design bio e prodotti cosmetici naturali. Gli organizzatori garantiscono che non mancheranno anche workshop e momenti di coinvolgimento per gente che conosce il senso dell’impatto zero.

Nel disastro del maltempo, anche il web fa acqua

Il ciclone che si è abbattuto in Sardegna, i nubifragi in Abruzzo e Calabria, le catastrofi spesso dovute ai dissesti provocati dall’uomo, continuano a totalizzare vittime e danni ma le istituzioni snobbano quasi completamente la possibilità di utilizzare i social per lanciare gli allarmi. Nessuna pretesa di eliminare il danno, ma se una twittata avesse anche solo il potere di salvare una vita, come altrove è successo, perché non usarla?

Sappiamo che certe aree sono davvero messe male per una pianificazione dissennata e interventi casuali e azzardati, ma non è ora di usare i dati già esistenti sulle aree a rischio per sensibilizzare la popolazione locale avvisando attraverso il telefonino (ognuno di noi ne ha uno in tasca) che qualcosa di grave sta per succedere?

Il problema non è solo sardo, abruzzese o calabrese. Il resto dell’Italia non è messo meglio. Nel vuoto brillano le regioni e i comuni. Non parliamo di risorse ingenti per costituire l’ennesimo carrozzone nel deserto, basterebbe solo un volenteroso come non ne mancano per mettersi a raccogliere gli allarmi meteo e diffonderli con i tweet. Non sembra davvero difficile.

Anche le vacche (quelle dei campi) ballano

Prima che qualcuno inizi a scaldarsi con un “ecco il solito animalista rompiscatole” premetto che non sono vegetariano e, pur senza abusarne, mi piace mangiare carne.
Precisato questo, circola in rete un filmato che dimostra che gli animali, perfino quelli destinati alla nutrizione umana, hanno diritto ad essere felici durante la loro vita e riescono a dimostrarlo. Date un occhiata a queste mucche.

Erano destinate al macello dopo qualche anno di vita di stalla. Il fattore, spinto dalla richiesta del figlio, rinuncia alla scelta del macello per restituire alla mandria la libertà in un prato. Il risultato: le mucche si sono messe a danzare dalla felicità. Le immagini sono davvero eloquenti.

La scelta può essere applicata a polli, conigli, maiali. La carne è già un pesantissimo costo ecologico che richiede quantità di risorse esagerate rispetto ad altre tipologie di alimenti. La responsabilizzazione nel consumo passa dal non abusarne e, dopo filmati come questo, anche dall’accertarsi che l’animale abbia almeno avuto una esistenza felice.

Il tuffo di Assad nel mare pattumiera

La Siria distruggerà il proprio arsenale chimico. In mare. Avete letto bene. Il piano sarebbe americano. Dopo il “no” dell’Albania ad ospitare sul proprio territorio le operazioni di bonifica (e, lo ammetto, sono curioso di sapere dove sarebbero stati gli impianti per rendere innocuo il micidiale Sarin a così pochi chilometri da noi) l’opzione dei super-controllori a stelle e strisce sarebbe quella di rendere le sostanze chimicamente inerti su piattaforme o navi in acque internazionali.

Pensi alla posizione della Siria e rifletti che il mare più vicino è… già, il Mediterraneo. In alternativa ci sarebbe un sistema mobile sofisticato basato sull’idrolisi. L’unico ispettore italiano tra gli osservatori è l’ingegner Silvestro Mortillaro.«È una tecnologia che non conosco – afferma il tecnico – La distruzione in mare è una tecnologia impegnativa, ma permetterebbe di aggirare le proteste ed è un grosso vantaggio se si ha fretta.»

La fretta non è mai una buona consigliera però.
I residui del processo di distruzione, tra cui la diossina, possono finire in mare e nella catena alimentare degli oceani – precisa Jean-Pascal Sanders, esperto dell’EUISS, l’agenzia per la sicurezza europea.

Questo articolo è pubblicato anche sull’Huffington Post.