L’Italia dei posti più …

Siamo sempre alla ricerca di luoghi che ci suggestionino. Qualche volta i media ci mettono del loro con qualche ritratto di paesino elencato nella classifica dei posti più … (sostituire i puntini con l’esca giornalistica che vi viene meglio). Fa sempre piacere sentire nominare le Cinque Terre in una sfilza di titolatissime località internazionali come nell’ultimo dell’Huffington Post, ma il timore è quello di ricadere poi nel giro dei soliti noti.

Mi permetto allora di snocciolarvi, stando in Italia e senza neanche troppi sforzi, qualche chicca tra quelle che conosco. Nessuna pretesa di spacciarvela come la classifica dei posti più … , vi dico solo che in queste località mi sono trovate molto bene. Per l’atmosfera, la gente, il cibo, tutto quello che nell’insieme della mia testa affamata di luoghi fa l’ITALIA. Dunque buona visione, ma soprattutto buon soggiorno, se vi capitasse.

Orta San Giulio (Piemonte)
Madonna di Senales (Südtirol – Alto Adige)
Fontanellato (Emilia Romagna)
Panicale (Umbria)
Limone sul Garda (Lombardia)
Bosa (Sardegna)
Varenna (Lombardia)
Erice (Sicilia)
Sorano (Toscana)
Calcata (Lazio)
Portovenere (Liguria)
Polignano a Mare (Puglia)
Sauris (Friuli Venezia Giulia)
Chamois (Valle d’Aosta)
Bagno Vignoni (Toscana)
Positano (Campania)

9 cose che crediamo salutari e invece…

Trascorri una vita attenta a quel che mangi, usi la bici più che puoi, hai la casa così piena di bidoni di riciclo che per gli amici sei un pazzo, ma ci sono comportamenti o attitudini che a volte crediamo salutari e così non sono. Qualcuno ne ha fatto un elenco, citando fonti cliniche attendibili.

1> se sei un utilizzatore compulsivo di igienizzante per mani, accertati che il prodotto che stai usando non contenga il Triclosan, sostanza che rischia di abbassare le difese immunitarie

2> se usi creme o prodotti di bellezza, non cedere alla tentazione di provarne molti o variare spesso le marche, potresti sottoporre la pelle a uno stress maggiore del beneficio apportato dal cosmetico

3> adori le infradito e le usi da giugno a settembre, ma sappi che il tuo piede subisce un microshock ad ogni passo per l’assenza di ammortizzazione e di sostegno dell’arco plantare

4> lavare i denti con spazzolino e dentrificio dopo ogni pasto indebolisce le naturali difese immunitarie del dente, dopo i pasti meglio solo una sciacquata

5> allenandoti molto in sport ad alto consumo calorico come la corsa o il nuoto, insegni al tuo corpo a consumare meno, inducendo una tendenza a risparmiare calorie che, alla lunga, potrebbero far aumentare il peso

6> costringersi a pasti leggeri induce irritazione sbalzi umorali che si ripercuotono poi nello sfogarsi a tavola in momenti di maggior tranquillità

7> bere solo acqua in bottiglia e non acqua dal rubinetto (spesso più controllata e di miglior qualità) può provocare danni ai denti, essendo il liquido imbottigliato generalmente  privo di fluoro (la plastica, poi, inquina… meglio le borracce, che fanno anche figo e raccontano qualcosa di te)

8> l’uso intensivo di prodotti per la casa contenenti battericidi particolarmente aggressivi può alla lunga provocare asma e favorire l’insorgere di patologie più gravi, meglio piuttosto tornare a prodotti più tradizionali come soda, aceto e alcool

9> molti prodotti in commercio sono vitaminizzati e siamo tranquilli perché abbiamo sempre creduto che più sali e vitamine assumiamo e meglio è, ma un eccesso di vitamina A può essere tossico per il feto, troppa C può provocare problemi intestinali, la B6 mette a rischio il sistema nervoso.

Insomma, come al solito nessun allarmismo, ma solo una sana dose di buon senso per aiutarci a ricordare che tutto quello che è salutare, rimane tale se praticato o maneggiato con moderazione.
Questo articolo è pubblicato anche sull’Huffington Post.

L’app che fa pedalare

Chi é cintura nera di Ruzzle e si crogiola nei social game, provi a dare un’occhiata a questa app. Una parte del ricavato serve per comprare biciclette agli studenti africani che cosí possono raggiungere l’universitá dal loro villaggio.
Per la cronaca, sono in treno e in questo preciso momento TUTTI quelli attorno a me nella carrozza stanno giochicchiando. É anche vero che da fuori, sembra proprio che stiamo facendo la stessa cosa. Saranno mica anche loro dei blogger?

Storia della bici al MAK

Vienna é bella di suo, il Museum District sprizza energia ad ogni ora del giorno e perfino della notte, quando i coloratissimi divani ne fanno il salotto del centro storico. Se non bastassero i mille volti della cittá, oggi c’é anche il gay pride, ma la ragione di questo post é una visita al Mak, il museo di arti applicate della capitale austriaca. Non esiste niente di simile in Europa. Anche per chi giá conosce la culla degli Asburgo, consiglio un giro: nella sezione delle mostre temporanee c’é una collezione di bici che ripercorre la storia del pedale e, appena a fianco, una mostra di mobili fai-da-te curiosissima di cui sentiremo parlare presto.
Tra le bici si ammirano capolavori del vintage e chicche come bici da neve e valige a pedali.
Raccomando di girare per Vienna col servizio bici della cittá: costa appena un euro e permette di girare in lungo e in largo per il resto del soggiorno e anche quando deciderete di trascorrere il nuovo soggiorno qui, perché é chiaro che a Vienna si va, ma soprattutto si ritorna.
A fine post, cercatemi al pride.

Il traduttore per animali

Una corrente di scettici sostiene che nessuna specie diversa dall’Homo Sapiens parli. L’affermazione è sensata per quanto riguarda la proprietà di linguaggio, ma  non sul merito della capacità di esprimersi. Lo conferma uno studio pubblicato dall’Università di Siena secondo il quale all’animale si attribuisce in genere la capacità di produrre segni più che di usare un linguaggio nel senso in cui intendiamo normalmente.

Google ha creato un’app che funziona da traduttore per linguaggi animali. L’attendibilità la faccio giudicare a voi.

In ambiti di maggior scientificità, l’etologo Con Slobodchikoff, ha dimostrato che i cani della prateria hanno sviluppato uno spiccata capacità comunicativa tra loro.

Altri studi in circolazione identificano tra le specie animali precise caratteristiche di comprensione delle parole. Qualche esempio:
> i gatti hanno 35 vocalizzi (avete presente i versi che fanno quando puntano un uccello quanto son diversi da quelli del momento in cui chiedono cibo?)
> le galline riescono a comunicare col proprio verso il livello di stress a cui sono sottoposte
> le scimmie hanno due suoni ben distinti per dire “c’è un leopardo” e “c’è un’aquila”
> con 14 segnali, fischi e squittii, i delfini  comunicano tra loro
> il cane è l’animale più studiato, pare che riesca a contare fino a 5 e, se addestrato, può arrivare a identificare 150-200 parole con una notevole capacità di associare suoni a oggetti.

La saggezza del bambino fa piangere la mamma

Non sono vegetariano e ammetto che mi piace mangiare carne e derivati, possibilmente di animali vissuti felici razzolando tra i campi e non in batterie industriali.

Questo filmato, ammetto, riesce però a disarmarmi. Negli occhi dell’infanzia ci sono specchi che accendono riflessioni che altrove son difficili da trovare.

“Un bambino sa molte differenze anche se non sa applicarle”.
Da Non ora, non qui di Erri de Luca, Ed. Feltrinelli

Un video segreto per il buonumore.

Ci spiano, azzerano la riservatezza, seguono quasi ogni nostro movimento, perfino quando ci sentiamo al sicuro. Sono le telecamere a circuito chiuso e le web cam che pullulano in ogni angolo delle città, anche quando non ce lo aspettiamo.

Sono uno degli elementi più innaturali a cui si possa pensare, assimilabili al Grande Fratello controllore di ogni cosa.
Qualcuno ha pensato a farne un video, ma dando un’angolazione particolare. Un film dove le telecamere di sicurezza mostrano un’idea diversa, migliore,  del mondo. Visto da qui, il giorno non è poi così male.

Una casa low budget nel verde

Ridurre le dimensioni e spostarsi in ambienti dove occhi e polmoni possano respirare. Una gallery fotografica prova a sviluppare il tema, a mio giudizio riuscendoci abbastanza.

Facile rendersi anche conto che tra il farsi progettare una casa brutta e una bella non c’è grande differenza di costo, come dimostrano la semplicità di alcune delle realizzazioni.

Per la cronaca, la maggior parte di quelle fotografate sono anche efficienti dal punto di vista energetico. Alcune di loro, poi, hanno una semplicità costruttiva esemplare: basta un piccolo appezzamento e la voglia di costruirsi un rifugio e il gioco è (quasi) fatto a un costo molto minore di un appartamento convenzionale in città.

Il menù nel Parco: oggi polpette, avvelenate

Qualcuno ci ha riprovato. Gli orsi sono un fastidio, ma il parco in generale è un fastidio. Pensi che un parco sia un oasi di verde che protegge la natura e fa star meglio l’uomo, ma se giri la medaglia, trovi qualcuno per cui doversi raffrontare con una riserva protetta significa avere dei limiti edilizi, divieti di bracconaggio, restrizioni al pascolo, chiusure al traffico di strade di montagna. Che rovina è?

Ecco allora che nel cuore della riserva integrale del Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise il “qualcuno” passa al contrattacco. Come? Polpette avvelenate per sterminare proprio l’animale simbolo della riserva, l’orso.

Poteva essere una carneficina ma, fortunatamente per gli orsi, i bocconi avvelenati sono stati intercettati dopo alcune segnalazioni di avvelenamento di altri animali di piccola taglia. Qualcuno, dunque, ci ha comunque rimesso la vita. Già nel 2007 due orsi e tre lupi si erano scontrati con la triste realtà dei bocconi avvelenati.
All’epoca il Wwf aveva anche messo una taglia, ma nessun colpevole è stato individuato in 6 anni.

Ho sentito allora Dario Febbo, il direttore del Parco. “Abbiamo 42 guardie che si muovono in 21 pattuglie e controllano 53000 ettari. Chi decide di attentare al nostro patrimonio non è facilmente contrastabile, tanto più se si parla di delinquenza organizzata che conosce bene il territorio”.

L’area del Parco è grande come una provincia ma la controllano solo in 42? “Non ci aiuta il fatto che non possiamo neppure fare intercettazioni ambientali – aggiunge – per quanto attraverso il magistrato ci stiamo muovendo di conseguenza”. Per la cronaca, Febbo mi ha precisato che, stando alle prime analisi, il veleno utilizzato sarebbe una sostanza normalmente acquistabile da chiunque in un consorzio agrario. Far morire un orso o un lupo dopo una sofferenza lancinante è davvero facile, dunque.

Non sono un inquirente, ma vorrei davvero appostarmi con le guardie e aspettare, vederli in faccia questi delinquenti senza scrupoli. Se li trovassi, nessuna tortura o prigione. Semplicemente li inviterei a uno di quei pranzi come solo in centro Italia sanno fare. Il menù? Variazioni di polpette, ora so anche dove procurarmi gli ingredienti!

Questo articolo è stato pubblicato anche sull’Huffington Post.